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 2008  febbraio 07 Giovedì calendario

La Sindone si fa grande nel cuore di Novara. Avvenire 7 febbraio 2008. Il volto e il corpo di Cristo sulla piazza che unisce il Broletto al Duomo, cuore laico e cuore cattolico della città: «Questa gigantografia della Sindone è un invito a chi non crede, perché approfondisca la conoscenza con il Signore, e a chi non sa se crede, ma anche a chi crede, perché ricordi l’importanza del Vangelo come via per arrivare a Gesù

La Sindone si fa grande nel cuore di Novara. Avvenire 7 febbraio 2008. Il volto e il corpo di Cristo sulla piazza che unisce il Broletto al Duomo, cuore laico e cuore cattolico della città: «Questa gigantografia della Sindone è un invito a chi non crede, perché approfondisca la conoscenza con il Signore, e a chi non sa se crede, ma anche a chi crede, perché ricordi l’importanza del Vangelo come via per arrivare a Gesù. Guardate quelle lunghe braccia: per il beato Rosmini le braccia di Cristo, aperte sulla Croce, ci danno la misura della larghezza dell’amore di Dio, dal quale nessun uomo resta escluso». Il vescovo di Novara, Renato Corti, ha presentato così ieri mattina la più grande immagine esistente al mondo della Sacra Sindone, che sarà il logo di Passio 2008, la rassegna di cultura, arte e spiritualità organizzata da don Silvio Barbaglia e promossa dalla diocesi gaudenziana, dall’Associazione Nuova Regaldi e dal Progetto culturale della Cei. La gigantografia – allestita su una struttura di 21 metri di lunghezza per sei di altezza – che da ieri campeggia sul porticato del Duomo dell’Antonelli, è stata realizzata da Hal9000 di Novara e sarà esposta anche alla Giornata mondiale della gioventù, a Sydney. Un’altra copia, a grandezza naturale, è esposta all’interno del Duomo. Lo «scatto» – come hanno spiegato Vincenzo Mirarchi e Mauro Gavinelli per Hal9000 e il coordinatore dell’operazione, don Agostino Temporelli – è in realtà un «collage » di fotogrammi ad alta definizione, realizzati nella Sagrestia Nuova del Duomo di Torino in concomitanza con le riprese della Bbc che hanno riaperto le polemiche sulla datazione del sudario. Nel documentario di David Rolfe – intitolato «La Sindone di Torino, le prove materiali» – Christopher Bronk Ramsey, direttore dell’Oxford Radiocarbon Accelerator che nel 1988, insieme ai laboratori di Tucson e Zurigo, effettuò l’esame al carbonio 14 secondo cui la Sindone risalirebbe al Medioevo, avrebbe ammesso la possibilità di rivedere quel risultato. Il filmato andrà in onda sulla rete televisiva britannica solo nella serata di Sabato Santo e Ramsey si è chiuso in un ostinato silenzio, ma le studiate rivelazioni di Rolfe circa il ripensamento in corso tra gli scienziati sul metodo usato nell’88 hanno dato la stura a congetture e polemiche. «Non so che tipo di esame stia conducendo Ramsey né so dove lo porterà – ha commentato ieri a Novara Pierluigi Baima Bollone, che fa parte del Centro internazionale di Sindonologia e della Commissione per la conservazione della Sindone – ma escludo che stia lavorando su un frammento ufficiale del sacro telo. probabile che il ripensamento riguardi il metodo usato per elaborare i dati dell’esame effettuato con il carbonio 14 nel 1988. Quel metodo di elaborazione statistica fu usato per la prima volta in quel caso e la circostanza ci lasciò molto perplessi, anche perché i risultati della radiodatazione furono diffusi con una rapidità sospetta». Quanto alla possibilità di una retrodatazione della Sindone, ha ammesso che «nuovi lavori su tessuti antichi, se inseriti nell’analisi statistica, potrebbero dare risultati diversi». In questi anni Baima Bollone ha invitato spesso gli scienziati a collaborare con i sindonologi e tuttora si dice «completamente disponibile ». Aggiungendo: «Abbiamo accumulato molti dati, dalla tridimensionalità alla mancanza di direzionalità delle immagini, dal sangue ai pollini contenuti nel tessuto, senza dimenticare il Dna. Abbiamo capito che l’immagine della Sindone è il risultato di un’alterazione delle fibrille superficiali di lino, che compongono i fili, secondo un meccanismo fisico che può aver avuto un’origine chimica ». Per il sindonologo torinese «date tutte queste conoscenze, il calcolo delle probabilità ci dice che quel lino ha avvolto il corpo di Cristo». La più estesa riproduzione del Sacro Telo mai realizzata al mondo, esposta sul Duomo, sarà l’immagine simbolo di «Passio» 2008 PAOLO VIANA