varie, 11 febbraio 2008
LICCIARDI Vincenzo
LICCIARDI Vincenzo Napoli 27 giugno 1965. Camorrista. Arrestato il 7 febbraio 2008. «Era l’uomo di una holding criminale da 100 milioni di euro l’anno, il manager appesantito e scaltro di un impero che conta almeno 50 società di import-export in 10 Paesi del mondo. [...] finisce in manette in una villetta di Cuma, sul litorale flegreo, dopo 5 anni di fuga. Ma l’indirizzo espugnato alle 4 del mattino dalla squadra Mobile di Napoli, coordinata dal procuratore capo Giandomenico Lepore e dal capo della Dda Franco Roberti, è solo l’ultimo dei dorati segmenti di latitanza con cui Licciardi ha intersecato vari traffici imprenditoriali e numerosi paesi esteri: tra cui Portogallo, Spagna, Europa dell’est. Il boss non aveva armi con sé e usava i ”pizzini” per comunicare con i familiari. Amava il lusso: una figlia acquistò un piumone tempestato di diamanti Swarovski per 40mila euro. [...] Una villa con salami alla finestra. Dentro impianto hi-fi, alta tecnologia e posacenere e cassonetto ricolmi di cicche. Fumava e mangiava Vincenzo ”o Chiatto [...] il reggente del cartello criminale che con i clan alleati Contini e Mallardo occupa militarmente, da almeno 20 anni, un vasto territorio che va dal centro di Napoli alla periferia nord. Così [...] è un uomo pesante ma dal passo felpato quello che apre la porta agli 007 inviati dal capo della Mobile Vittorio Pisani. ”Non fate casino, qui dorme mia moglie”. [...]» (Conchita Sannino, ”la Repubblica” 8/2/2008).