ItaliaOggi 6 febbraio 2008, Franco Adriano, Emilio Gioventù, 6 febbraio 2008
Veltroni alla battaglia più difficile. ItaliaOggi 6 febbraio 2008. la battaglia più difficile e il segretario del Pd lo sa
Veltroni alla battaglia più difficile. ItaliaOggi 6 febbraio 2008. la battaglia più difficile e il segretario del Pd lo sa. Walter Veltroni è alle prese con la formazione della prima lista elettorale ufficiale del Pd, ma è una parola dare attuazione ai principi generali per le candidature contenuti nello statuto del partito (in via di approvazione). Recita, infatti, il comma 2 della articolo 22 che «non è immediatamente ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del parlamento o di un’altra assemblea elettiva chi ha ricoperto detta carica per tre mandati pieni e consecutivi o per un arco temporale equivalente». Più chiaro di così si muore. Tre mandati pieni e consecutivi corrispondono a 15 anni: oltre questo tetto non ci sono santi. O almeno non dovrebbero esserci a meno che si parta subito con delle deroghe alle norme che il nuovo partito vuole darsi. Eventuali deroghe devono essere deliberate dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti. La deroga potrà essere concessa per una sola volta, su richiesta esclusiva dell’interessato, per un numero di casi non superiore, nella stessa elezione, al 10% dei soggetti «che risultano non più ricandidabili alla specifica carica per sopraggiunto limite massimo dei mandati consecutivi». Insomma, una scappatoia per personaggi del calibro di Massimo D’Alema è prevista, ma per gli altri... Sull’altro fronte Silvio Berlusconi è invece alle prese con l’irrequietezza dei piccoli partiti. La chiamata alle urne fa ondeggiare il centro-destra. Lo schema delle politiche del 2006 per molti non è percorribile. Partiti come la Destra di Francesco Storace esistevano forse soltanto nei sogni del segretario che di fatto militava in An. Questa volta, l’ex presidente della Regione Lazio dovrà attrezzarsi in freatta per raccogliere 45mila firme per poter poi presentare liste sul territorio nazionale così come impone il cosiddetto ”porcellum”. Anche Lamberto Dini, allora schierato nella Margherita, è alla ricerca di futuro per i suoi Liberaldemocratici. Il suo destino potrebbe essere una lista comune con i Repubblicani di Francesco Nucara.«Vogliamo fare una lista comune collegata con il centro-destra. Domani (oggi per chi legge, ndr) do il mandato al nostro grafico per cominciare a fare i bozzetti del simbolo. Siamo un cantiere, se poi vediamo che non andiamo oltre lo 0,1% ciascuno va per la sua strada. Per quanto mi riguarda siglerò un patto federativo con Silvio Berlusconi». Gianfranco Rotondi, leader della Dc per le autonomie sogna una lista unica per Berlusconi ”di ispirazione gollista” con l’appoggio di An. Se il sogno dovesse svanire, si fa come lo scorso anno, lista Dc con tanto di simbolo e qualcuno «in tribuna ospiti» in FI. Sergio De Gregorio, che nel 2006 arrivò al Senato in quota Italia dei Valori, è già al lavoro per organizzare liste di Italiani nel mondo. Qualcosa si muove anche all’estrema destra. Luca Romagnoli, segretario della Fiamma Tricolore lavora per una proposta unitaria alla ”Destra di An”, sorta di cosa nera che possa contenere dentro la Fiamma, ma anche la Destra di Storace e Alternativa sociale di Alessandra Mussolini. Anche se appare difficile la coabitazione dei due. «Prima o poi deve finire questa frammentazione della destra», dice Romagnoli che in ogni caso è pronto per correre da solo. Franco Adriano Emilio Gioventù