ROBERTO MANZOCCO, Libero 7 febbraio 2008, 7 febbraio 2008
Gli animali ingegneri modificano le "case" secondo le necessità. Libero 7 febbraio 2008. L’architettura non è appannaggio esclusivo degli esseri umani, anzi: molte altre specie si dedicano all’arte della costruzione, e questa attività costituisce per noi uno strumento utilissimo per esplorare in modo indiretto la mente e la vita interiore degli animali
Gli animali ingegneri modificano le "case" secondo le necessità. Libero 7 febbraio 2008. L’architettura non è appannaggio esclusivo degli esseri umani, anzi: molte altre specie si dedicano all’arte della costruzione, e questa attività costituisce per noi uno strumento utilissimo per esplorare in modo indiretto la mente e la vita interiore degli animali. Non solo, ma - come hanno mostrato le più recenti ricerche etologiche - per molti di questi animali la realizzazione di "strutture architettoniche" non rappresenta un semplice prodotto dell’istinto, ma è piuttosto il frutto del "ragio namento" e della capacità di imparare dai propri errori, due caratteristiche che l’uo mo avrebbe in comune con molti di questi animali. Ad esempio le termiti - cioè insetti minuscoli e privi di vista - possono creare strutture abitative alte diversi metri e molto articolate - i termitai appunto, che trasposti su scala umana raggiungerebbero anche cinque chilometri d’al tezza -, dotate di pozzi, discariche per i rifiuti e veri e propri "asili nido" - in cui sistemare le larve -, per non parlare delle complesse reti interne di condotti per l’aerazione, la ventilazione e il controllo del micro-clima (in sostanza si tratta di costruzioni troppo complesse per dipendere solo da schemi innati). solo uno degli esempi di "edilizia animale" passati in rassegna da James e Carol Gould nel loro ultimo libro, "Animal Architects". La linea interpretativa avanzata da questo ricercatore di Princeton e dalla moglie (giornalista scientifica) è piuttosto innovativa: la coscienza e l’attività mentale degli animali sono dei fenomeni privati (cioè inaccessibili all’analisi oggettiva), tuttavia esaminandone i prodotti più complessi (e cioè proprio le costruzioni e gli strumenti realizzati dalle specie più diverse) è possibile ricostruire in modo indiretto il funzionamento della mente degli altri esseri viventi, finendo magari per scoprire che essa non si basa solo su modelli di comportamento stereotipati e ripetitivi - acquisiti tramite l’evoluzione - ma anche sulla riflessione e l’esperien za. Ecco qualche altro esempio. Se i colibrì costruiscono nidi intrecciando sapientemente porzioni di corteccia, muschi, licheni e tele di ragno, i castori - che rappresentano di certo gli ingegneri "più esperti" del mondo animale - sono in grado di creare dighe e canali ad hoc in modo da controllare il flusso d’acqua di torrenti, fiumi e laghi (dimostrando così di possedere una flessibilità cognitiva fuori dal comune). Alcune altre specie - che l’etologia tradizionale ha giudicato essere mosse solo dall’istinto - si sono dimostrate in grado di costruire trappole che sono dei veri e propri capolavori di design e di astuzia; tra di esse spicca il "ragno corolla" (una varietà di aracnide che vive nel deserto della Namibia), il quale è solito sistemare con cura alcune pietre (in certi casi tre volte più pesanti di lui) in cerchio attorno all’entrata del suo nido; lo scopo (decisamente astuto) è quello di intensificare le vibrazioni prodotte da una potenziale preda che si trovi a passare nei paraggi. Una delle tecniche utilizzate dagli etologi per capire se le "abilità edilizie" di un certo animale siano automatiche e preordinate è quello di interferire con il processo di costruzione, ad esempio danneggiando gravemente una determinata struttura; proprio con questo metodo si è potuto vedere come le larve di tricottero (un insetto simile alla falena) siano capaci di riparare in modo flessibile i propri bozzoli e dispongano di una "mappa mentale" di questi ultimi. Ma, al di là dell’architettura, tra gli insetti la specie più intelligente sarebbe - secondo i Gould - quella delle api; oltre infatti a essere dotate di eccellenti capacità mnemoniche e a poter effettuare una "danza comunicativa" così complessa da essere etichettata come un vero e proprio "linguaggio", esse possono persino riconoscere immagini che hanno subito una rotazione (una capacità analitica che fino a poco tempo fa era presa in esame anche dai test per il QI degli esseri umani), dimostrando così di essere per certi aspetti superiori ai vertebrati. Roberto Manzocco