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 2008  febbraio 07 Giovedì calendario

«Mi ha scelta Silvio perché ero strabica». Libero 7 febbraio 2008. Il provino con Silvio Berlusconi, i momenti più imbarazzanti in 20 anni di tv, la carica erotica che ha anche sulle donne, l’amore, il maschietto che sta per nascere, i due matrimoni della sua vita: quello (in progetto) con il compagno, l’imprenditore Enrico Mellano, e quello che la lega a Mediaset dal 1990

«Mi ha scelta Silvio perché ero strabica». Libero 7 febbraio 2008. Il provino con Silvio Berlusconi, i momenti più imbarazzanti in 20 anni di tv, la carica erotica che ha anche sulle donne, l’amore, il maschietto che sta per nascere, i due matrimoni della sua vita: quello (in progetto) con il compagno, l’imprenditore Enrico Mellano, e quello che la lega a Mediaset dal 1990. Emanuela Folliero, la "Bellissima" di Rete 4, ex fidanzata del top manager di Cologno Alessandro Salem e volto amatissimo della televisione, si confida nel giorno del suo compleanno, alla vigilia del parto e del ritorno con "Stranamore". Allora, ci siamo quasi. «Nascerà il 2 marzo, tra venti giorni. Ogni tanto mi dimentico di essere incinta». Come lo chiamerete? «La rosa si è ristretta: Andrea, Gabriele, Federico, Francesco. Il cognome è Mellano, quindi vorrei un nome semplice. Anche se c’è qualcuno, ogni tanto, che salta fuori con Elia o Livio...». Un bel regalo per il suo 43esimo compleanno. Dopo lei ed Enrico vi sposerete? «Sì, è in programma, ma con molta calma. Il figlio, il compleanno, "Stranamore". Tante cose tutte insieme». Rete 4 ha fatto slittare "Stranamore" per aspettare che lei partorisca. «Esatto, di solito inizia verso la metà di gennaio. Quest’anno parte il 27 o 28 marzo. Un gesto carino da parte dell’azienda e una grande responsabilità. Gli inviati saranno Paolo Brosio e Marco Balestri». Come si trova a "Stranamore"? « un programma che ti risucchia l’ani ma. Le storie ti assorbono. A volte mi faccio talmente coinvolgere che mi dimentico di essere in tv: mi ingobbisco, mi vengono facce brutte, arriccio il naso». Dal programma passano storie belle - coppie che si ritrovano, figli, nozze - ma anche brutte. Come quella di Pietro Arena. Venne da voi per riappacificasi con la sua ex Adele Sanfilippo. E un anno dopo il rifiuto rapì la donna e uccise il suo nuovo uomo. «Aveva fatto mea culpa perché beveva ed era manesco. L’aveva ammesso, ma raccontando una verità parziale. Quando era apparso nel programma, con Costantino come inviato, ricordo che Adele mi strinse la mano talmente forte da farmi male. "Non farlo venire qui", mi disse. Si scatenò il putiferio. Un anno dopo, la tragedia. Un fatto terribile, ma è stato un caso isolato, che dimostra - è brutto dirlo - che le storie che raccontiamo sono vere. Purtroppo». "Stranamore", infatti, ha fatto scuola. « un programma che dura da 14 anni, un miracolo. il papà di un genere, pensiamo a "Carramba", "Amore", "C’è posta per te", "Il treno dei desideri". La trasmissione che fece la Leofreddi aveva delle porte come le nostre. Non si fa. "Strana more" lo sento un po’ mio, divento gelosa se me lo toccano...». Facciamo un passo indietro: nel 1990 Silvio Berlusconi la scelse personalmente come annunciatrice di Rete 4. «Da un anno non lavoravo in tv. Avevo deciso di cambiare strada. Poi mi chiama Gianna Tani per un provino. Avevo già fatto l’annunciatrice di Telenova: tutto a memoria, senza gobbo, un bell’allenamento. Eravamo settanta ragazze. Non ho saputo niente per un mese. Poi mi chiama la direzione di Fininvest, allora c’era il dottor Giovannelli. Era il primo aprile. Ho riattaccato il telefono tre volte, credevo fosse uno scherzo di qualche amico cretino. Invece mi avevano preso». E Berlusconi? «Non mi vide di persona, ma in una proiezione. La scena mi è stata raccontata. Lui, ogni giovedì, si occupava della tv e faceva le riunioni con i direttori delle tre reti. Quel giorno si doveva decidere il volto dell’an nunciatrice di Rete 4. Eravamo rimaste in tre, e Berlusconi vide il nostro video. Gli piacque il mio leggero strabismo. Io non sono strabica, ma quando sei molto concentrata nel leggere sul gobbo elettronico gli occhi convergono. Mi scelse per lo sguardo e per il "sorriso familiare"». E scelse bene. «Già, era bravo. L’ho conosciuto anni dopo alla cena di Natale. Io lavoravo nella succursale di Segrate e lui veniva lì a fare le foto in mensa. Mangiava, chiacchierava, raccontava barzellette. Poi, negli anni, ci siamo incontrati agli eventi legati al Milan. Ad Arcore non mi ha mai invitata...». Altro aneddoto: nel 1987, valletta di "Mi lan-Inter" su Telenova, con le telecamere puntate addosso si addormenta di peso in diretta. Per caso conduceva Marzullo? «Ma no, quando sono stata ospite di Marzullo ero molto più sveglia... Era un programma di calcio, argomento che mi fa un effetto soporifero. Un po’ come la Formula Uno. Ero sullo sgabello, faceva un caldo terribile, mancava mezz’ora al mio intervento così ne ho approfittato per... un pisolino. Non pensavo che m’inquadrasse ro. Poi ho barato: dissi che mi aveva colto un lieve malore e bevetti pure acqua e zucchero. In realtà stavo benissimo». Dica la verità, in tanti anni di "Bellissimi" di Rete 4 si sarà trovata ad annunciare film imbarazzanti. Come ha fatto? «Certo! Più che film brutti, pellicole dai titoli che mi facevano scoppiare a ridere. "Signori e signori, buonasera, va ora in onda Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda...". Non ce la facevo. Oppure "La soldatessa alle grandi manovre" e tutta la serie di Lino Banfi. Film di culto, per carità... Alla fine li annuciavo ridendo perché seriamente era impossibile». Lei ha "tradito" Mediaset per la Rai una sola volta, nel 2002, per lavorare con Paolo Limiti. Cos’ha di speciale il Biscione? «L’esperienza in Rai è da dimenticare. Mi era stata offerta una prima serata, e ne parlai con Piersilvio. Mi disse: "Vai tranquilla, qui da noi avrai sempre un paracadute, non ti preoccupare". Ma non trovai quello che aspettavo: dovevo condurre, invece mi trovai a fare i balletti. Tornai umilmente da Piersilvio che, come promesso, mi riaccolse. Un gesto impagabile. Mediaset è una famiglia, c’è meno burocrazia, le persone cambiano ruolo, ma sono sempre le stesse, se hai bisogno rispondono, ci si dà una mano a vicenda». Nel 2003, a 38 anni, ha posato per il calendario di "Capital", che la consacrò definitivamente come sex symbol. «Una signora napoletana mi fermò per strada confessandomi che suo marito guardava le mie foto appese al muro mentre erano a letto, diciamo in "quei momenti". E la signora: "Che mi importa? Tutto fa". Altre donne mi dicono che, quando c’è la musichetta dei "Bellissimi", il marito si precipita trafelato davanti alla tv. Alcune mi fermano per fare una foto con il solo scopo di ingelosire i mariti. Per carità, fa piacere essere apprezzate dalle donne, ma io non lo farei mai!». Alessandra Menzani