Corriere della Sera 8 febbraio 2008, P. Val., 8 febbraio 2008
«Un accordo tra i due? Possibile solo se restano alla pari». Corriere della Sera 8 febbraio 2008. WASHINGTON – Per Benjamin Barber, autore del libro L’impero della paura, sull’America del dopo 11 settembre, il dream ticket presidenziale Hillary-Obama o Obama-Hillary «è il sogno del partito democratico a cui’ precisa – io appartengo»
«Un accordo tra i due? Possibile solo se restano alla pari». Corriere della Sera 8 febbraio 2008. WASHINGTON – Per Benjamin Barber, autore del libro L’impero della paura, sull’America del dopo 11 settembre, il dream ticket presidenziale Hillary-Obama o Obama-Hillary «è il sogno del partito democratico a cui’ precisa – io appartengo». Ma un sogno che può realizzarsi solo in un caso: che ad aprile, dopo le primarie negli ultimi due stati chiave, Ohio e Pennsylvania, i due candidati siano ancora sostanzialmente alla pari. E se ad aprile fossero alla pari? «I vertici del partito dovrebbero intervenire. L’ultima cosa che vogliono è che il partito si spacchi alla convention che nominerà il candidato alla Casa Bianca: sarebbe come consegnarla ai repubblicani. In quel caso, credo che candiderebbe Hillary affiancandole Obama come vice, non il contrario». E Obama accetterebbe? «Forse sì. In via riservata, la ex first lady ha fatto sapere che non metterebbe il veto a questa accoppiata. So che non dispiacerebbe neanche al segretario del partito Howard Dean. Ma Hillary non accetterebbe la vicepresidenza: per lei e suo marito sarebbe una sconfitta. In un certo senso, lei è già stata il numero due alla Casa Bianca, quando Bill fu presidente». Perché considera difficile l’accoppiata? «Non perché Hillary e Obama siano incompatibili o si siano scannati a vicenda, ma perché hanno la stessa base elettorale, i liberal. Obama attrae gli indipendenti e qualche repubblicano, ma se Hillary ottenesse la candidatura alla presidenza da sola, senza interventi del partito, punterebbe su un altro: un vice conservatore del Sud che le porti il voto di quegli Stati». E se Obama divenisse il candidato? «Nel proprio interesse dovrebbe scegliersi come compagno un leader della sicurezza nazionale, della difesa, forse un ex militare. In questo campo ha poca esperienza, sarebbe il suo tallone d’Achille contro il candidato repubblicano, che sarà probabilmente McCain, un eroe del Vietnam». Insieme possono battere McCain? «Penso di sì. Ma di stretta misura». P. Val.