Monica Ceravolo, La Stampa 8 febbraio 2008, 8 febbraio 2008
Per tre volte era sfuggito alla cattura in maniera rocambolesca, ma ieri per Vincenzo Licciardi, 43enne boss della camorra inserito nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi, non c’è stato nulla da fare
Per tre volte era sfuggito alla cattura in maniera rocambolesca, ma ieri per Vincenzo Licciardi, 43enne boss della camorra inserito nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi, non c’è stato nulla da fare. La polizia gli dava la caccia dal 2003. La sua cattura rappresenta il secondo colpo inferto in meno di due mesi all’Alleanza di Secondigliano, il cartello di clan che ha la sua base alla periferia nord di Napoli ma con ramificazioni in almeno dieci Paesi. Il 15 dicembre finì infatti in manette Eduardo Contini, oggi è toccato a lui, «Vincenzo ”o chiatto». L’Alleanza di Secondigliano, e in particolare la cosca dei Licciardi, si è data nel corso degli anni una dimensione imprenditoriale dedicandosi alla produzione e nel commercio di ogni tipo di merce.