Brunero Gherardini, L’Osservatore romano 7/2/2008, 7 febbraio 2008
Monsignor Brunero Gherardini, postulatore delle cause dei Beati Pio IX e Dina Bélanger, confuta in radice l’opinione laica di un Pio IX «pavido, insicuro, ondifluo e soprattutto chiuso al domani perché nemico dichiarato della scienza e del progresso»
Monsignor Brunero Gherardini, postulatore delle cause dei Beati Pio IX e Dina Bélanger, confuta in radice l’opinione laica di un Pio IX «pavido, insicuro, ondifluo e soprattutto chiuso al domani perché nemico dichiarato della scienza e del progresso». «Questo Papa, che molti dicono accentratore e diffidente, era profondamente convinto che senza il supporto del collegio cardinalizio e la collaborazione corale dei vescovi, sarebbe stato impossibile far fronte ai problemi e alle difficoltà del suo tempo. Per questo metteva se stesso, direi anzi che depositava la Chiesa nelle mani dei vescovi, ai quali chiedeva ”il distacco dalle misere cose di questa terra”, un impegno paterno e vigile a favore del clero e dei candidati al Sacerdozio, la tutela della pubblica moralità, un vigile controllo sull’educazione giovanile, l’astensione dalla partecipazione diretta alla politica e la separazione di essa dalla missione evangelizzatrice della Chiesa. Quanto più guardo questi tratti della fisionomia di Pio IX, tanto più in lui riconosco i lineamenti del pastore in gran parte tratteggiati dal Vaticano II».