ItaliaOggi 8 febbraio 2008, Franco Adriano, 8 febbraio 2008
Dieci firme per correre con Silvio. ItaliaOggi 8 febbraio 2008. l’uovo di Colombo. Ma a Silvio Berlusconi riescono bene proprio questo tipo di scelte, quelle per le quali viene da esclamare: ma come si è fatto a non pensarci prima
Dieci firme per correre con Silvio. ItaliaOggi 8 febbraio 2008. l’uovo di Colombo. Ma a Silvio Berlusconi riescono bene proprio questo tipo di scelte, quelle per le quali viene da esclamare: ma come si è fatto a non pensarci prima. Accanto al programma elettorale del centro-destra, su cui naturalmente avranno contribuito tutte le forze politiche della coalizione elettorale, Berlusconi metterà sul tavolo un pacchetto di dieci disegni di legge. Lo farà in qualità di candidato premier, ossia si tratterà di una una sorta di imposizione: «Se indicate me come premier è così, prendere o lasciare». Insomma dieci punti fermi in una campagna elettorale dove i programmi rischiano un’altra volta di essere fumosi e soprattutto smentiti da questo o quell’altro leader politico già a partire dal giorno successivo l’apertura delle urne. I provvedimenti dovranno essere sottoscritti da tutti i contraenti del patto elettorale, cosicché Berlusconi, se vincerà le elezioni, potrà presentarli in blocco al consiglio dei ministri e portarli immediatamente all’attenzione del parlamento. Una risposta a Walter Veltroni che lo aveva sfidato a correre da solo, proprio come lui, per dire al segretario del Pd (e soprattutto agli elettori) che nonostante il gran numero delle sigle, determinato da una legge elettorale che concede il premio di maggioranza alla coalizione che prende più voti, c’è però una forte unità di intenti sulle scelte concrete. Tanto da poter partire subito con dieci riforme condivise. Sui contenuti, per ora, c’è riserbo tranne che per il provvedimento fiscale (con una diversa e più ampia modulazione degli sgravi) annunciato dallo stesso Berlusconi. Per il resto, è presumibile che il Cavaliere vorrà immediatamente intervenire in tema di giustizia e di infrastrutture, rispolverando il progetto del ponte sullo Stretto di Messina che era stato posto in archivio da Romano Prodi. Potrebbero anche esserci le due riforme messe nero su bianco da Giulio Tremonti e presentate in parlamento lo scorso luglio (quando sembrava che il governo Prodi dovesse cadere da un momento all’altro) a firma Berlusconi. Una sorta di assaggio sul futuro programma elettorale. L’importante è che fossero proposte di sicuro impatto sugli italiani. così che dal cilindro sono usciti due testi (anticipati da IO il 5 luglio e presentati in parlamento il 19 luglio 2007). Il primo dedicato alla riforma di Poste italiane, che dovrà diventare «una nuova rete di servizi universali a vantaggio dei cittadini». Il secondo titolo, invece, relativo alla creazione di un «nuovo 5 per mille ambientale». Al grido di «Market if possibile. Government if necessary» (è l’esordio della relazione della legge), Berlusconi prevede per Poste un futuro e una funzione di «logistica sociale» per quei «profili demografici che tendono a un fortissimo invecchiamento della popolazione». Insomma, tramite le Poste, disegna un nuovo «welfare state». Uno stato sociale nel quale attraverso nuovi servizi di Poste italiane, varati e finanziati con decreti delegati del governo, si potranno prenotare visite mediche ed esami ricevendo a casa risultati e referti, si potranno ritirare ricette mediche e avere al proprio domicilio i medicinali. Non soltanto, i postini di nuova generazione potrebbero anche «raccogliere mandati per conto dei cittadini per svolgere funzioni burocratiche in uffici pubblici, nonché pratiche bancarie». Ma la mano tesa delle nuove Poste potrebbe servire anche a raccogliere la lista della spesa e a consegnarla direttamente a casa. Una rivoluzione, insomma, collegata alla liberalizzazione totale dei servizi postali che partirà il 1° gennaio 2009. La seconda proposta di Berlusconi, invece, andava a costituire un nuovo 5 per mille ambientale per «far entrare la tutela dell’ambiente tra le basi della solidarietà sociale». Gli italiani senza dover pagare in più nemmeno un centesimo al fisco, ma destinando semplicemente il 5 per mille delle tasse con una firma (come avviene per lotto per mille alle confessioni religiose), potranno difendere il proprio habitat, finanziando anche «istituti o progetti di ricerca scientifica italiani e internazionali, progetti di tutela e riconversione ambientale e territoriale, enti, parchi, il Wwf e altre organizzazioni di volontariato» e, perché no, anche i vigili del fuoco che finalmente non saranno più costretti a recarsi in corteo a Roma per battere cassa, durante l’approvazione della Finanziaria. Con Gianfranco Fini, Berlusconi ha firmato anche una proposta di legge per imporre un terzo di candidature al parlamento italiano alle donne. Nel pacchetto potrebbe esserci anche questo. Franco Adriano