La Stampa 8 febbraio 2008, Fe. Ge., 8 febbraio 2008
Non sto fuori soltanto perché ho 80 anni. La Stampa 8 febbraio 2008. Stavolta c’è perfino la possibilità che non finisca col solito tormentone - De Mita sì, De Mita no - come fu nelle elezioni del 1996 (vittoriose per l’Ulivo) o, più di recente, per la scelta del segretario del Pd in Campania
Non sto fuori soltanto perché ho 80 anni. La Stampa 8 febbraio 2008. Stavolta c’è perfino la possibilità che non finisca col solito tormentone - De Mita sì, De Mita no - come fu nelle elezioni del 1996 (vittoriose per l’Ulivo) o, più di recente, per la scelta del segretario del Pd in Campania. Ma non è detto. Dipenderà dalla decisione che i leader del Pd assumeranno circa l’ipotesi di una sua ricandidatura (80 anni, in Parlamento dal 1963) e soprattutto da come sarà motivata un’eventuale esclusione. «Se vengo messo in discussione per l’età o per il numero di legislature - spiega l’ex premier e storico segretario Dc - mi offendo». E far offendere De Mita, come l’esperienza insegna, può determinare un sacco di guai... Presidente, dobbiamo prepararci a un altro tormentone? «Credo di no». Cioè? «Per me non è un problema». Vuol dire che stavolta accetterà di fare un passo indietro? «Noooo. Alla fine decido io». E che vuol dire allora che la faccenda della sua candidatura non è un problema? «Che a me nessuno ha detto ancora niente. Mi spiegano che non c’è nessuna decisione. E allora per il momento non ne farei un problema». Insomma: vuol prima aspettare di capire qual è la decisione? «Precisamente così». E se le dicessero che per lei non c’è più posto? «Non so cosa dirle, ora. A me dicono che non c’è alcuna decisione, quindi aspettiamo». Però c’è questa regola del limite delle tre legislature... «Certo, l’ho votata: anche se ero contrario al criterio meccanico, ritenendo che gli uscenti vanno giudicati e non buttati via solo perché hanno fatto tre legislature. Comunque, capisco che è un criterio. Però, c’è la possibilità - in considerazione di ruoli, valori, storia delle persone - di chiedere una deroga». E chi chiede la deroga, scusi? «Nello statuto abbiamo scritto che la richiesta è fatta dalle strutture regionali che lavorano alla scelta delle candidature». E qual è l’organismo che ha poi l’ultima parola? «Dovrebbe essere la direzione. Credo che l’altro sabato saranno portati in Assemblea costituente i criteri da approvare e poi si entrerà nel merito». Lei spera in una deroga senza nemmeno doverla chiedere, vero presidente? «Detto proprio tra noi... a me non disturba tanto il fatto se devo candidarmi oppure no, perché questa volta sulla candidatura sono perplesso con me stesso, quindi quello non è un problema...». E qual è il problema, allora? «Essere messo in discussione per l’età o per il numero di legislature mi offende. Vengo ora da un controllo medico: mi dicono che la mia età biologica è quella di un uomo di 65 anni... Comunque: ritenevo, ma evidentemente sbagliavo, di essere fuori da queste considerazioni, da questo meccanismi automatici. Ripeto: mi offenderebbe». E se si offende che succede? «Lasci stare. Ne riparliamo se e dopo che mi avranno offeso». Fe. Ge.