varie, 8 febbraio 2008
FULMINI 9 FEBBRAIO 2008. CLAUSOLE
Dario Canovi, procuratore di calciatori ma anche tra i primi fiduciari dell’Aic a suo tempo, dice che la Federcalcio potrebbe inserire nel nuovo contratto di Donadoni una clausola per cui se la sua nazionale non arriva almeno alle semifinali dell’Europeo, l’accordo viene annullato: «Si chiama clausola risolutiva espressa». Molto usata con i manager, non avrebbe invece precedenti nel calcio: «Succede spesso invece il contrario, vengono cioè inserite clausole migliorative del contratto: se l’allenatore raggiunge un obiettivo stabilito, avrà un certo premio».
PRONOSTICI. «Dal gruppo con Francia, Olanda e Romania secondo me verrà fuori la squadra che vincerà il titolo. Credo che in Portogallo la vittoria sulla Grecia sia stata l’eccezione. Stavolta vincerà una grande e, a parte la Germania, le altre sono nel nostro girone». (Cesare Maldini)
CONVOCAZIONI. «Del Piero andava convocato. Arrivava da un momento positivo. Con la Juve sta giocando ad alti livelli. un grande professionista». (Andrea Donadoni, figlio di Roberto, 19 anni)
CAVALLI. Zeljko Kalac, neo portiere titolare del Milan, ha otto cavalli: «Ma voglio arrivare a dieci: il Milan deve vincere ancora molto, così posso comprarne altri due».
ESPERIMENTI. «Le moto sono fatte per la luce del giorno, non è il pallone da mettere in prima serata per fare ascolti, è un po’ più pericoloso. Proveremo, staremo attenti, poi magari si scopre che è un buon esperimento e hanno ragione loro. A occhio mi sembra una trovata che non a che a fare con questo sport». (Le corse in notturna secondo Valentino Rossi)
MARGINI. «So che posso batterlo, perché lui è fin troppo perfetto. La sua tecnica è impeccabile e ciò significa che non ha i margini di miglioramento che ho io». (Andre Howe in vista del duello olimpico con Saladino)
MOGLI. « piuttosto bravo. Corre molto, le piglia tutte... Ma naturalmente non mi batte mai». (L’ex tennista argentina Lorena Martinez parlando dei match col marito, l’interista Julio Cruz)
GREGARI. « così cambiato che si potrebbe cambiargli anche il nome. Rimangono le due ruote, il resto è diverso. I corridori: prima c’era un gruppo di 150, forti e conosciuti, adesso non li conosci né di nome né di vista. Il modo di correre: prima ogni squadra aveva un solo capitano con tanti gregari, adesso ogni squadra rischia di avere un solo gregario con tanti capitani. Povero gregario...». (Il ciclismo del 2008 secondo Andrea Noè, arrivato alla 16ª stagione da professionista)