Corriere.it 1/02/08, 1 febbraio 2008
Un breve sonnellino pomeridiano fa bene alla memoria. Lo dice uno studio americano condotto dal dipartimento di psichiatria dell’Harvard Medical School e pubblicato sulla rivista «Sleep»
Un breve sonnellino pomeridiano fa bene alla memoria. Lo dice uno studio americano condotto dal dipartimento di psichiatria dell’Harvard Medical School e pubblicato sulla rivista «Sleep». Bastano 45 minuti di sonno non-Rem (quello in cui si sogna) durante il pisolino, per potenziare i ricordì. Il team di Mattew Tucker ha esaminato 33 persone (11 maschi e 22 femmine) sui 23 anni: tutti arrivavano nel laboratorio del sonno alle 11.30 di mattina ed erano sottoposti a una serie sessioni di apprendimento e test di memoria alle 12.15 e alle 13. Poi 16 giovani facevano un pisolino, mentre 17 restavano svegli nel laboratorio. Dopo la pennichella, tutti rimanevano nel centro fino alle 16. Analizzando le risposte ai test, i ricercatori hanno scoperto il benefico effetto del riposo. Sembra, infatti, che la memoria uscisse rinforzata dalla pennichella, ma solo se i ragazzi si erano concentrati parecchio durante le sessioni di apprendimento. Tucker: «Questi risultati suggeriscono che c’è una sorta di livello ideale per apprendere attraverso il sonno, che aiuta ad elaborare in modo ottimale i ricordi. L’importanza di questa scoperta è anche che il sonno può essere utile, ma non a elaborare tutte le informazioni acquisite nella fase di veglia». Insomma: la pennichella funziona solo «con quelle che abbiamo imparato bene».