Corriere.it 4/02/08, 4 febbraio 2008
Gli esseri umani, ipnotizzati da videogame, navigazione online e film o programmi tv, hanno «divorziato dalla natura»
Gli esseri umani, ipnotizzati da videogame, navigazione online e film o programmi tv, hanno «divorziato dalla natura». Lo dice uno studio condotto da Oliver Pergams, docente di Scienze biologiche dell’University of Illinois a Chicago, e pubblicato sui «Proceedings of the National Academy of Sciences». Pergams e la collega Patricia Zaradic, dell’Environmental Leadership Program della Delaware Valley di Bryb Mawr (Usa), hanno esaminato i dati su viaggi zaino in spalla, pesca, arrampicate, caccia e visite in boschi, foreste e parchi nazionali di diversi Paesi del mondo. Risultato: tra il 1981 e il 1991 i passatempi all’aria aperta e a contatto con la natura sono crollati, con ritmo che va dall’1% all’1,3% l’anno, in base alle diverse attività prese in esame. E da allora, in media, si è registrato un calo del 18-25% per ogni attività: «La sostituzione di impegnative attività all’aperto con sessioni di videofilia indoor ha importanti conseguenze per la salute fisica e mentale, specie nei bambini. La passione per lo schermo di tv e pc si è già rivelata alleata di obesità, mancanza di socializzazione, disordini dell’attenzione e scarse performance scolastiche. E non sappiamo quanto le future generazioni, meno attente all’esplorazione della natura, saranno interessate a conservare l’ambiente rispetto alle generazioni passate».