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 2008  febbraio 06 Mercoledì calendario

Violentò la figliastra. Si uccide in carcere. La Stampa, mercoledì 6 febbraio Martedì 29 gennaio aveva violentato la convivente, poi la figliastra di 14 anni, infine aveva preteso una ”notte d’amore” a tre

Violentò la figliastra. Si uccide in carcere. La Stampa, mercoledì 6 febbraio Martedì 29 gennaio aveva violentato la convivente, poi la figliastra di 14 anni, infine aveva preteso una ”notte d’amore” a tre. All’alba l’adolescente era fuggita, aveva dato l’allarme, lui aveva abbandonato precipitosamente la casa. Dodici ore di latitanza, poi l’avevano trovato gli zii della ragazzina, in un giardino pubblico. Prima una dura punizione, poi una telefonata ai carabinieri: "Venite a prenderlo". Costel Nedelcu, 39 anni, romeno di Bacau, ha retto alla vergogna solo quattro giorni: sabato s’è ucciso nel carcere delle Vallette, impiccandosi alla grata della finestra con le lenzuola arrotolate, mentre tutti erano in cortile, per l’ora d’aria. Dimesso dal Cto il giorno prima, non ha retto all’impatto ostile con il mondo della prigione, dove nessuno perdona chi violenta una ragazzina, tanto più se di famiglia. La drammatica notte aveva avuto un antefatto. Costel Nedelcu, la convivente e la figliastra che chiameremo Elisa, erano stati ospiti di un’altra famiglia romena, perché tutti insieme volevano festeggiare l’ingresso dei Nedelcu in una casa appena affittata in via Genova. Dopo la cena ed i brindisi, il Nedelcu, piuttosto alticcio, era rientrato nell’alloggio, al secondo piano di una dignitosa casa, non lontana da piazza Bengasi. Era poi cominciata una lunga serie di violenze: l’uomo che, armato di coltello, dopo aver percosso la convivente l’aveva costretta ad un rapporto. Subito dopo, armato anche di una forbice aveva trascinato la convivente nella stanza della figliastra e, davanti alla madre, l’aveva violentata. Poi le aggressioni sessuali erano continuate per il resto della notte. Solo all’alba Elisa, approfittando di un attimo di distrazione del Nedelcu, era riuscita a scendere nel bar sottostante, chiedendo al proprietario di salire con lei in casa. Il barista aveva chiamato i carabinieri, mentre il Nedelcu fuggiva. Poi il rocambolesco arresto. Sabato il suicidio. Gli amici di Nedelcu sono rimasti allibiti: "Mai pensavamo fosse capace di tanto e mai pensavamo potesse arrivare ad uccidersi. Incensurato, appena s’è reso conto di quanto aveva commesso, s’è sentito crollare il mondo addosso". Convivente e figliastra sono chiuse in casa: la ragazza ha raccontato ai carabinieri di essere stata violentata anche altre volte in passato, ma di non avere mai trovato il coraggio di denunciare il patrigno.