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 2008  febbraio 03 Domenica calendario

Balestrini lo vogliamo affettato! Il Sole 24 ore 3 febbraio 2008. Roma, 29 gennaio 2008. Libreria Feltrinelli di Piazza Colonna

Balestrini lo vogliamo affettato! Il Sole 24 ore 3 febbraio 2008. Roma, 29 gennaio 2008. Libreria Feltrinelli di Piazza Colonna. Ore 18. Presentazione del libro di Nanni Balestrini Tristano (Derive Approdi editore) con Achille Bonito Oliva (d’ora in poi ABO), Jacqueline Risset (JR) e Antonio Rezza (AR). Presentazione complicata: 1) Balestrini ha scritto il suo romanzo facendo un collage di scritti sparsi di cui non è autore (testi tratti da manuali di fotografia, giornali, romanzi rosa, eccetera) e combinandoli casualmente; 2) Balestrini ha fatto in modo che ogni singola copia del suo libro sia diversa da tutte le altre lasciando a un computer il compito di mescolare ulteriormente le frasi durante la fase di stampa. Per questi due motivi, durante la presentazione, nessuno è riuscito a capire bene di quale diavolo di libro si parlasse. Ma poco importa. Alle 17.59 vedo Balestrini passeggiare con ABO che, da sotto la frangetta, gli fa: «Stasera ti pentirai di avermi invitato». Balestrini risponde con sguardo ittico. In prima fila tre amiche di ABO: due indossano una sciarpetta leopardata. Alle 18.04, un’addetta della Feltrinelli mi riconosce: «Allora è qua – mi fa – devo temerla?». Ringhio. Apro le orecchie. Sento un’amica di ABO dire ad ABO «Mandolino», ma mi sfugge il contesto. Siamo in 27. Di fianco a me si siede una donna. Indossa due scarponi, un paio di pantaloni militari e una carnagione olivastra. Armeggia con il cellulare, nascosta dalla borsetta. AR è in ritardo. Traffico sulla Pontina. JR, rifacendosi al filosofo Deleuze, paragona Tristano al rizoma, cioè, dal punto di vista dell’anatomia vegetale, a un asparago, a un carciofo. Alle 18.52, ABO mescola le carte in tavola: se JR parlava di carciofi e asparagi, lui invece dice: «Il romanzo di Nanni è come il salame, lo tagli a fette e ogni fetta è sempre più buona». Il pubblico si contrae e assume la posa del ragionamento. Alle 19.12 ABO cerca di convincere una bambina a leggere un brano di Tristano. «Dai, ci divertiamo», dice avvicinandosi a lei leggermente accucciato, come se ballasse il twist. Subito dopo una signora propone una versione cinematografica del libro, con montaggio a manovella. La mia vicina, intanto, continua a spedire sms. Mi sporgo e finalmente riesco a leggere qualcosa, ma devo censurarmi con dei bip: «Per fortuna ho questo odore di (bip) e di (bip) virile». Alle 19.16, direttamente dalla Pontina, spunta AR. ABO lo sgrida. Balestrini boccheggia. JR siede composta. AR legge. ABO gli dice: «Con questo chiudiamo». Balestrini boccheggia. JR siede composta. AR si dirige dalla bambina. Anche lui le chiede di leggere. La bambina annuisce. Piccola, caschetto nero, maglietta da gondoliere (ma fortissimo accento tedesco e voce roca). Sono le 19.33 e quando una donna dice che mentre la bambina leggeva sentiva circolare una logica, ABO scioglie la seduta lamentandosi: «Non è vero, non è vero, andiamo a casa». Edoardo Camurri