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 2008  febbraio 04 Lunedì calendario

Nuove «isole» del tesoro fermano il traffico in città. Il Sole 24 Ore 4 febbraio 2008. Avanti tutta con le isole pedonali: senza il clamore riservato all’Ecopass milanese, ma pur sempre con il brusio o gli alti lai dei commercianti, le aree vietate alle auto si continuano a diffondere nelle città italiane

Nuove «isole» del tesoro fermano il traffico in città. Il Sole 24 Ore 4 febbraio 2008. Avanti tutta con le isole pedonali: senza il clamore riservato all’Ecopass milanese, ma pur sempre con il brusio o gli alti lai dei commercianti, le aree vietate alle auto si continuano a diffondere nelle città italiane. In meno di un decennio, secondo i dati di Legambiente, i metri quadrati pedonali per abitante in Italia sono più che raddoppiati: nel 1999 ogni cittadino ne aveva a disposizione 0,15, diventati 0,33 nel 2006. «Nonostante non ci sfuggano alcune anomalie da parte dei Comuni nella compilazione dei dati, peraltro sempre più ridotte, la tendenza all’estensione della superficie pedonale è evidente», sottolinea Mirko Laurenti, responsabile del Rapporto sull’ecosistema urbano. Le città più virtuose, dopo l’inarrivabile Venezia, sono state Lucca, Terni, Salerno, Cremona e Massa, tutte con una dotazione di almeno un metro quadrato a testa. Ma anche le grandi città non stanno a guardare. A Milano è prossima a partire la creazione di un’isola pedonale nel cosiddetto Quadrilatero della moda, compresa via Montenapoleone. Conferma l’assessore alla Mobilità e al traffico, Edoardo Croci: «Per il Quadrilatero della moda abbiamo già ricevuto un progetto dettagliato del Politecnico di Milano. Lo presenteremo nei prossimi giorni ai commercianti per avviare un confronto e contiamo, se tutto va bene, di renderlo operativo nella seconda metà dell’anno». A Roma le ipotesi sono altrettanto ambiziose e prevedono, entro dieci anni, la chiusura di via dei Fori imperiali e del "Tridente" composto da via del Corso, via di Ripetta e via del Babuino. Strategia diversa a Torino, dove si è preferito puntare negli ultimi anni sulla costruzione di parcheggi sotterranei e sulla successiva pedonalizzazione di piazze. E grandi passi sono stati fatti anche al Sud: tra le grandi città, dopo che Napoli ha ampliato le aree pedonali del centro negli scorsi anni, di recente le novità più sostanziali sono state annunciate dal Comune di Palermo, dove è prevista la chiusura permamente alle macchine da via Ruggero Settimo ai Quattro Canti, di via Napoli e la creazione di altre mini-isole. Assieme alle modifiche non sono mancate, a Palermo come in altre parti d’Italia, le proteste dei commercianti. Che non sono però generalizzate. « L’isola pedonale può andar bene, ma solo se non si tratta di misure spot – precisa Massimo Vallone, responsabile del settore Sviluppo territoriale e urbano di Confcommercio ”. Le chiusure devono essere inserite in progetti più ampi, coinvolgendo in prima persona gli operatori e le loro organizzazioni. Bisogna creare servizi alternativi, come mezzi pubblici e navette per consegnare la merce ai consumatori, per non creare danni alle imprese. Questo, purtroppo non è avvenuto in molti casi». Accuse che vengono rigettate da Potito Iascone, consulente per il traffico e la mobilità dell’Anci, Associazione nazionale comuni italiani: «A livello locale le associazioni dei commercianti vengono consultate: se non lo fossero, i provvedimenti difficilmente si potrebbero adottare. E l’esperienza mostra che se, una volta istituite, si prova a togliere le isole pedonali, i commercianti sono i primi a lamentarsi. Anche perché in quelle aree crescono guadagni e valore degli immobili». Merito dell’espansione delle aree pedonali non è solo una maggiore sensibilità delle amministrazioni, ma anche di leggi che hanno favorito il cambiamento. «Il nuovo Codice della strada, nel 1993, ha modificato la struttura territoriale e amministrativa delle zone a traffico limitato – continua Iascone ”. Si è passati a un sistema meno rigido, in cui non è stata più richiesta la pedonalizzazione assoluta delle aree, che ha favorito sicuramente il ricorso a questo strumento». Un secondo intervento legislativo potrebbe rafforzare ulteriormente questa tendenza. « alla Camera il disegno di legge Bianchi-Amato – conclude Iascone – che delegherà il governo alla riforma del Codice della strada. L’Anci chiederà che siano dati ai Comuni maggiori poteri, perché quelli di oggi non sempre resistono di fronte alle impugnazioni al Tar». Aumentano i divieti d’accesso alle auto I PROGETTI IN CANTIERE MILANO Montenapoleone e Navigli in pole position Sono quattro le aree pedonali che l’amministrazione comunale di Milano intende creare. A giorni è prevista la presentazione del progetto del quadrilatero della moda, in particolare di via Montenapoleone. Altra zona interessata è quella dei Navigli, che in futuro sarà trasformata da zona a traffico limitato in area pedonale tout court. Più a lungo termine, invece, la realizzazione dei progetti che riguardano l’Arco della Pace e via Paolo Sarpi ROMA Il via libera dipende dalla metropolitana Due le ipotesi allo studio dell’amministrazione comunale. La prima prevede la creazione di un’area pedonale in via dei Fori Imperiali e di altre strade comprese nel quadrilatero Piazza di Spagna, Termini, Colosseo e Piazza Venezia. La realizzazione non avverrà prima del 2015, quando cioè saranno terminate le linee C e D della metropolitana capitolina. La seconda area riguarda invece via Del Corso, via Del Babuino e via Ripetta VENEZIA-MESTRE Previsti allargamenti tra il 30 e il 50 per cento Il Comune di Venezia-Mestre sta attuando una serie di interventi per la riqualificazione urbana del centro di Mestre. Il piano comprende l’ampliamento della pedonalizzazione, in particolare nelle aree di via Poerio, piazza Barche, via Costa e nella zona dell’ospedale Umberto I. Il progetto porterà a un aumento della zona pedonale stimato tra il 30 e il 50%. Sarà riqualificata anche l’area di Altobello, a ridosso di piazza Barche, per la quale sono stati stanziati 10 milioni di euro FIRENZE Gli interventi riguardano anche la periferia Le isole pedonali nell’area di competenza del Comune di Firenze, a tutt’oggi, sono 37 di tipologia A (che prevedono cioè il blocco totale del traffico) e 89 di tipo B (dove si può circolare solo se si è in possesso di autorizzazioni parziali). Si tratta di strade, piazze o porzioni di viabilità concentrate soprattutto in centro, ma non solo (ad esempio l’area che corrisponde al vecchio quadrilatero romano è quasi tutta pedonalizzata). Il Comune ha intenzione di ampliare queste aree Fabrizio Patti