La Repubblica 3 febbraio 2008, ENNIO MORRICONE, 3 febbraio 2008
Morricone: io, Mimmo e l´Apocalisse. La Repubblica 3 febbraio 2008. Conoscevo Domenico Modugno per averlo ascoltato alla radio
Morricone: io, Mimmo e l´Apocalisse. La Repubblica 3 febbraio 2008. Conoscevo Domenico Modugno per averlo ascoltato alla radio. Le sue canzoni più famose erano Il pescespada, Io, mammeta e tu, La donna riccia e altre, tutte legate al folklore siciliano e alla sua chitarra. Quando mi chiamò per l´arrangiamento di un suo pezzo mi meravigliai molto. Tornai a casa mia e ascoltai la canzone: aveva ragione a chiamare me perché quel brano non aveva il profumo siciliano ma un richiamo completamente nuovo per lui. Il titolo era Apocalisse. Le parole della canzone erano terribili e richiamavano sugli uomini le maledizioni più sconvolgenti. Dopo qualche momento di perplessità gli chiesi: «Mimmo hai coraggio?», lui mi rispose in maniera perentoria e sicura che il coraggio faceva parte del suo carattere. Volendo essere più sicuro gli feci più volte quella domanda. Lui sempre più sicuro, severo e ad alta voce mi gridò che lui il coraggio l´aveva. Ma non comprese la provocazione della mia domanda. Feci l´arrangiamento con un organico strumentale insolito per quei tempi: quattro pianoforti, sei corni, cinque trombe, quattro tromboni, una tuba e varie percussioni. Dal risultato dell´esecuzione registrata capì il significato della mia domanda: era sbalordito perché avevo eseguito un arrangiamento degno del suo testo e della tensione della sua voce nel cantarlo. Aspettai con ansia l´uscita del disco 45 giri (ero molto giovane) ma fui deluso. Del mio arrangiamento era rimasta solo l´introduzione. Per il resto si accompagnò con una chitarra o un pianoforte (non ricordo). Il mio lavoro fu giudicato dalla casa discografica e da Mimmo non commerciale. Passò molto tempo prima di rincontrarci. I titoli di testa del film Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini fu l´occasione giusta. Li cantò Mimmo (testo di Pasolini e musica mia) e il risultato fu veramente buono per Pasolini, per Mimmo e per me. Era veramente un´idea nuova, che è rimasta unica nel cinema italiano e, credo, mondiale. Ma Nel blu dipinto di blu, quando l´ascoltai in televisione, mi sembrò un capolavoro che rompeva inaspettato gli schemi più logori della canzone italiana: una composizione destinata a rimanere, un momento innovativo della nostra musica popolare. Non aveva nulla di già ascoltato. La sua originalità e l´apparente semplicità rimarrà per sempre una pietra miliare nella nostra canzone. Ennio Morricone