Corriere della Sera 3 febbraio 2008, Rossella Burattino, 3 febbraio 2008
Architettura Questione di pelle. Corriere della Sera 3 febbraio 2008. Progettare edifici che provocano sensazioni, che lasciano un segno non solo visivo ma emozionale nelle persone
Architettura Questione di pelle. Corriere della Sera 3 febbraio 2008. Progettare edifici che provocano sensazioni, che lasciano un segno non solo visivo ma emozionale nelle persone. Suggestioni che vanno «dalla pelle al cuore», (per citare il titolo della nuova canzone di Antonello Venditti), raccontate dalla mostra Skin-superfici di architettura: dal 5 al 9 febbraio nel quartiere fieristico di Milano- Rho nell’ambito del «Made expo». Un viaggio tra le culture del mondo, vissute attraverso i materiali e le soluzioni tecnologiche secondo stili diversi. «La pelle rappresenta la facciata interna ed esterna dell’abitazione – spiega Francesco Roggero, architetto dello Studio Original Designers 6R5, che ha curato la mostra – e cambia secondo la lunga tradizione urbanistica nazionale ben visibile nell’espressione innovativa di New York, nel minimalismo nipponico o nel new style di Milano, trasmettendo emozioni differenti. Ma l’unicità e l’eterogeneità delle culture si incontrano nella circolazione globale di informazioni e di materiali per costruire». Quattordici architetti provenienti da tutto il mondo presentano, in forma fotografica, progetti eseguiti recentemente o in fase di realizzazione. Tra cui: l’aeroporto di Mumbai in India rimodernizzato da Hafeez Contractor, la Zenith Music Hall di Strasburgo, in Francia, progettata da Massimiliano Fuksas, e il rifacimento di piazza Garibaldi e della stazione della metropolitana di Napoli Linea 1 di Dominique Perrault. Seguendo le diverse ispirazioni e tradizioni si è pensato di rappresentare le nazioni con scatti d’autore raffiguranti visi di donne, con oggetti tipici, con musica etnica e new age e con un percorso tra spazi dedicati a città simbolo. Il marrone, il grigio e il turchese, ad esempio, sono i colori dell’ambiente Marrakech, dedicato all’artigianato. Il legno, l’alluminio, i mosaici di vetro e la ceramica, invece, i materiali utilizzati. L’intreccio di culture, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità architettonica sono anche i temi del convegno «Build&Grow», l’evento di apertura del «Made expo». Cosa significa sostenibilità? « un imperativo per chi progetta e per chi sceglie i materiali – afferma Fulvio Irace, docente di Storia dell’architettura contemporanea al Politecnico di Milano ”. Non si tratta solo di installare pannelli solari o pale eoliche, ma di studiare le dimensioni estetiche del paesaggio o di decorazione dell’edificio e le esigenze dei cittadini». La sfida della sostenibilità è possibile solo «se c’è collaborazione tra tutti gli attori della filiera costruttiva – spiega Cecilia Bolognesi, architetto e curatrice del convegno insieme alla collega Anna Giorgi ”. L’innovazione e la necessità di risparmiare sulle risorse, i materiali e l’energia devono essere un pensiero comune». Rossella Burattino