Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  gennaio 27 Domenica calendario

Coco Chanel. Corriere della Sera 27 gennaio 2008. ROMA – il 5 febbraio 1954. Dopo quindici anni di inattività, Coco Chanel presenta nella sua Maison, in Rue Cambon 31, a Parigi, la nuova collezione

Coco Chanel. Corriere della Sera 27 gennaio 2008. ROMA – il 5 febbraio 1954. Dopo quindici anni di inattività, Coco Chanel presenta nella sua Maison, in Rue Cambon 31, a Parigi, la nuova collezione. La sala è gremita di giornalisti francesi, ma anche americani e inglesi. Le clienti di un tempo sono donne ormai di una certa età, quelle giovani infatti si vestono dal nuovo guru della moda internazionale, Christian Dior. Le modelle sfilano in un silenzio glaciale. Alla fine un timido applauso e qualche mormorio di dissenso. Shirley MacLaine, parrucca nera, lenti a contatto scure, sigaretta perennemente accesa (come da copione), sta girando proprio questa scena nello studio 9 di Cinecittà, dove è stato fedelmente ricostruito il celebre atelier parigino.  lei la Coco Chanel, ormai al crepuscolo, nella prima fiction televisiva italiana dedicata alla grande stilista, prodotta da LuxVide per Rai Fiction (insieme a Pampa per France 2 e all’americana Alchemy), in onda nel prossimo autunno su Raiuno, con la regia del canadese Christian Duguay. Si tratta della prima scena della miniserie in due puntate: da qui, in un lungo flashback, parte tutta la storia della futura regina della moda, sin dalla sua povera infanzia in orfanotrofio. La Coco giovane è interpretata da Barbora Bobulova. Una vita avventurosa, quella di Gabrielle Chanel, detta in seguito Coco (dalla canzone che cantava in un caffè-concerto) o semplicemente Mademoiselle, a cominciare dalla nascita: il 19 agosto 1883 viene alla luce su un carro ferroviario diretto a Saumur, nella Valle della Loira. Figlia di una contadina e di un commesso viaggiatore, finisce presto in un istituto di suore, dove impara a tagliare e cucire vestiti. Commenta la MacLaine, per la prima volta in una fiction italiana: «Tutta la sua esistenza fu dominata dalla paura di tornare povera. Perciò era una donna dura, determinata, spietata, senza scrupoli. E, una volta diventata ricca e famosa, raccontava un mucchio di frottole sulle sue origini: diceva di essere stata cresciuta da due amorevoli zie...». Concorda la Bobulova. «Era dotata di una fervida immaginazione, una straordinaria fantasia e creatività... ma era anche un po’ mitomane». Dura e determinata. La svolta per la povera sartina arriva a vent’anni, quando conosce tienne Balsan, giovane e scapestrato erede di una dinastia di industriali tessili, che la porta nella sua tenuta a Royallieu, facendola entrare nel dorato mondo dell’alta società. Interviene la Bobulova: «Era sì una ragazza determinata, ma anche con le sue debolezze. In fondo, all’inizio, lei pensa come tutte all’amore: in tienne vede il principe azzurro e si lascia illudere. Sarà triste il risveglio dal sogno, quando si accorge che il principe azzurro non esiste. Cocente disillusione che le farà dire "la bellezza serve alle donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini"». tienne è solo il primo di un lungo elenco di amanti ricchi e potenti (tra i quali il granduca russo Dimitri, il duca di Westminster), ma anche artisti famosi, da Picasso a Stravinskij. Perfino Jean Cocteau e Luchino Visconti, dichiaratamente omosessuali, intrecciarono con lei appassionate relazioni. Riprende Shirley MacLaine: «Dicono che fosse avarissima, ma studiando la sua biografia ho scoperto che fu invece munifica con i suoi amici: pagò le cure a Cocteau per disintossicarsi dall’oppio; ospitò più volte Stravinskij e tutta la sua famiglia; allo scenografo Diaghilev regalò 300 mila franchi per la messinscena de "La sagra della primavera". In verità era una donna piena di contraddizioni colossali: perciò amo interpretare questo personaggio». Dal negozietto di modista in Rue Cambon, diventato poi sede della Maison, nasce il suo impero. Sottolinea Shirley: «Ha tirato fuori dai boudoir l’alta moda, portandola in strada, tra le donne normali». Dunque non una «vecchia strega», come è stata definita? Ribatte l’attrice americana: «Forse, ma anche una missionaria dell’emancipazione femminile ante litteram, eliminando dall’armadio busti, pizzi, velette e vestendo le donne in comodi e morbidi tailleur, facendole riappropriare del loro corpo». Poi la MacLaine, che sul suo sito web reclamizza una propria linea di cosmetici, rivela: «A trent’anni, io vestivo Chanel e adoravo il suo mitico profumo Chanel n.5: me la fece scoprire Audrey Hepburn, che una volta mi disse "tu sei Coco Chanel, devi informarti sulla sua vita, la devi interpretare"». Dura, determinata e senza scrupoli: durante la seconda guerra mondiale, forse perché invaghita di un ufficiale tedesco, fu sospettata di essere una collaborazionista e perciò si autoesiliò per un lungo periodo. Al termine di questa buia stagione della sua vita, nel 1954, ormai settantenne, decide il grande rientro, sfidando i nuovi stilisti che, nel frattempo, avevano occupato la scena. La prima sfilata è un fiasco, ma subito dopo riconquista un successo assoluto, tornando a essere protagonista incontrastata dello stile. «Invecchiando si diventa saggi’ osserva la MacLaine, forse pensando ai suoi 74 anni ”. Non credo di avere molto in comune con Coco, ma come lei non sopporto la superficialità, la mancanza di professionalità e l’inefficienza». Che ne dice Barbora Bobulova? «Certamente non era una donna simpatica, ma forse mi riconosco in lei per la sua tenacia, che non l’ha fatta recedere dalle sue idee neanche nei momenti più difficili. In fondo, alla fine, era una donna che, per seguire la sua sfolgorante carriera, rimase sola e triste». Era il 1971 quando la mitica Coco si spense a 88 anni nella sua suite al Ritz, ove viveva da tempo. E non rinunciò a scandire la sua ultima lapidaria sentenza: «Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di ciò che non ho fatto». Carattere forte A sinistra, Coco Chanel negli anni d’oro. Qui sopra il marchio della Maison, famoso in tutto il mondo. A destra, Shirley MacLaine (73 anni) sul set del film girato a Roma da LuxVide per Rai Fiction Slovacca Barbora Bobulova, 33 anni, slovacca, è una delle più amate interpreti di fiction Mademoiselle da giovane A interpretare «Mademoiselle» giovane è stata chiamata Barbora Bobulova: «Non era simpatica, ma mi riconosco in lei per la tenacia e la fede nelle sue idee» Emilia Costantini