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 2008  gennaio 26 Sabato calendario

Mina su rottamazione e contratti di borsa. LiberoMercato 26 gennaio 2008. La caduta dei governo Prodi rischia di portarsi dietro una scia di danni per l’economia e la pubblica amministrazione, i cui effetti dovranno poi essere riparati dal prossimo esecutivo

Mina su rottamazione e contratti di borsa. LiberoMercato 26 gennaio 2008. La caduta dei governo Prodi rischia di portarsi dietro una scia di danni per l’economia e la pubblica amministrazione, i cui effetti dovranno poi essere riparati dal prossimo esecutivo. La possibilità che il decreto milleproroghe non venga convertito in legge entro il 28 febbraio è tutt’altro che remota. Rottamazione delle vecchie auto, i fondi per gli enti locali in dissesto finanziario, il cosiddetto Super Inps, ma anche l’abolizione della tassa sui contratti di borsa, così come il divieto di estensione di decisioni giurisdizionali per i dipendenti della Pa, sono solo alcuni dei provvedimenti che rischiano di saltare. Rottamazione Il provvedimento prevede la proroga degli ecoincentivi per la rottamazione di auto, anche senza la loro sostituzione. Previsti, per tutte le Euro 0 e Euro 1, ma anche per le Euro 2 immatricolate prima dei gennaio 1999, tre anni di abbonamento al trasporto pubblico locale. Previsti anche incentivi per cambiare i vecchi motorini e anche 700 euro, più esenzione dei bollo, per chi rottama la vecchia macchina, acquistandone una nuova. Il contributo aumenta di 100 euro per l’acquisto di veicoli a motore ibrido a emissioni zero e di 500 euro in caso di rottamazione di due veicoli appartenenti allo stesso nucleo familiare. Gli incentivi, inoltre, riguardano anche i mezzi pesanti, i veicoli specifici, gli autocaravan, oltre agli elettrodomestici, destinati all’uso familiare. Enti locali e Pa La mancata conversione dei milleproroghe potrebbe costare fior di milioni alle casse dello Stato. L’articolo 40, infatti, prevede di far slittare al 31 dicembre dei 2008 il termine previsto per aiutare, con la somma di 150 milioni di euro, gli enti locali che abbiano deliberato il dissesto finanziario dopo il 31 dicembre 2002. Il rinvio dei provvedimento, che doveva entrare in vigore a dicembre scorso, è stato disposto vista la complessità degli adempimenti. Sull’amministrazione statale, invece, pesano due mine. La prima è la maxiriforma degli enti previdenziali, che dovrebbe portare alla costituzione dei Super Inps. Il testo, all’articolo 6, prevede che in «attesa della raziona I izzazione dei sistema degli enti previdenziali e assicurativi, il termine di scadenza dei presidenti e dei consigli di indirizzo e vigilanza di Inps, Inail, Inpdalp e Ipsema è prorogato fino alla scadenza dei Ccla dei rispettivi istituti». Il termine per l’adozione di progetti di unificazione tra le Casse nazionali è fissato al 31 dicembre 2008. Oltre a questo, però, ci sono in ballo migliaia di ricorsi che rischiano di paralizzare l’amministrazione statale. L’articolo 25, infatti, prevede la proroga a tutto il 2008 del divieto di estensione dei giudicato ai dipendenti della Pa. Ciò significa che le cause, ad esempio quelle per licenziamento, riguardano solo i singoli dipendenti e non costituiscono giurisprudenza. Un’eventuale mancata attuazione di questo testo, renderebbe la Pa vulnerabile ad una pioggia di ricorsi. Tassa sui contratti La tassa sui contratti di borsa va abolita per consentire «pari condizioni concorrenziali tra le varie possibili sedi di negoziazione», recita l’articolo 37 dei milleproroghe, inserito proprio per rispondere ai criteri dettati dalla direttiva Mifid. Ebbene, anche questo provvedimento rischia di saltare. Lavoro nero In barba agli appelli sul contrasto alle morti bianche, molte aziende, alle quali sono state contestate violazioni fino al 31 gennaio 2002, rischiano di farla franca. Il milieproroghe, infatti, prevedeva di estendere i tempi per la notifica delle violazioni fino a giugno 2008. Inoltre è prevista anche la proroga di un anno, fino a settembre del 2008, dei termine per procedere alla regola rizzazione, nelle sedi Inps, delle posizioni lavorative in nero. Piergiorgio Liberati