Focus febbraio 2008, Roberta Scorranese, 31 gennaio 2008
Nuovi materiali. Focus febbraio 2008. L’arte contemporanea usa i materiali più strani. Salvador Dalí aggiungeva peli pubici alle sue tele, un po’ per eccentricità, un po’ per mettere verità alle opere
Nuovi materiali. Focus febbraio 2008. L’arte contemporanea usa i materiali più strani. Salvador Dalí aggiungeva peli pubici alle sue tele, un po’ per eccentricità, un po’ per mettere verità alle opere. Una volta presentò una limousine piena di cavolfiori. Sterco. Ma ha fatto più scalpore, nel 1996, la pittoscultura Holy Virgin Mary dell’americano Chris Ophili: ha disegnato una Vergine con sterco di elefante. Giovanni Anselmo, esponente dell’arte povera, realizzò Scultura che mangia (1968): due blocchi di pietra che schiacciano un cespo di lattuga, il cui destino inevitabile è quello di deperire. Ma c’è anche chi dipinge col sangue, come il cantante inglese Pete Doherty, e chi fa sculture contenenti sperma (Spermcube, del francese Philippe Meste). L’americana Tamara Wyndham, nel 1989, realizzò tele col suo sangue mestruale. Provocazioni? Non solo: anche un modo per ribadire che l’arte non è più imitazione ma evocazione e manipolazione della realtà.