Corriere della Sera 26/01/2008, Massimo Spampani, 26 gennaio 2008
La guerra per la vita di Cip contro Ciop. Corriere della Sera 26 gennaio 2008. la guerra di Cip & Ciop: lo scoiattolo grigio, americano, contro quello rosso, il nostro comune scoiattolo europeo
La guerra per la vita di Cip contro Ciop. Corriere della Sera 26 gennaio 2008. la guerra di Cip & Ciop: lo scoiattolo grigio, americano, contro quello rosso, il nostro comune scoiattolo europeo. Una lotta impari, dove il primo, più grosso, meno esigente dal punto di vista alimentare e più prolifico, sta schiacciando inesorabilmente l’altro, già entrato nella «Lista rossa» delle specie a rischio di estinzione. Ne va del destino di uno degli animali più caratteristici nella nostra fauna. E l’Italia è sulla linea del fronte. Sono 10.670 le specie aliene, tra animali e vegetali, che hanno invaso l’Europa. Il dato è il risultato di un programma della Commissione Europea, chiamato Daisie (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe) frutto di un lavoro di tre anni. «Il 15% di queste specie causano danni all’ambiente, all’economia o alla salute» spiega David Roy, coordinatore del Daisie. Ne sono esempi, oltre allo scoiattolo grigio che scortecciando gli alberi arreca danni alla vegetazione forestale, anche la medusa Rhopilema nomadica, arrivata dall’Asia con le navi nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez, che disturba le stazioni balneari, o il mollusco bivalve d’acqua dolce Dreissena polymorpha, originario della Russia caspica che in Spagna ostacola la navigazione sull’Ebro. O, ancora, il visone americano o la nutria, originaria del Sud America che provoca alterazione delle zone umide, perforazione degli argini ed è un veicolo di diffusione di parassiti. Tornando allo scoiattolo grigio, l’attacco è partito dalla Gran Bretagna, dove la prima coppia di roditori fu introdotta nel 1876 a scopo ornamentale nel parco di Henbury, nel Cheshire. Da allora questi scoiattoli sono diventati 2 milioni e mezzo. La guerra sembra definitivamente persa visto che al contrario lo scoiattolo rosso è stato decimato passando da 5 milioni di esemplari a solo 160 mila: un rapporto grigio- rosso di 66 a 1. Nelle scorse settimane un parlamentare britannico ha chiesto addirittura una commissione d’inchiesta: vuole che si indaghi sul fallimento delle misure, troppo morbide, prese dal suo governo per difendere lo scoiattolo rosso. Tra le due specie, infatti, la convivenza non è possibile. E in più in Gran Bretagna sono proprio i nemici americani a infettare con un virus, di cui sono portatori sani, i loro più sfortunati cugini europei, che soccombono. E in l’Italia ? Non ci sono censimenti aggiornati dei roditori. Da noi per il momento è ancora il rosso ( Sciurus vulgaris) a dominare la scena, ma il grigio ( Sciurus carolinensis) avanza inesorabilmente, sia pur lentamente. Il «nemico », proveniente da Washington, approdò nel 1947 nei pressi di Torino con due coppie portate da un diplomatico italiano nella sua villa di Candiolo. Da allora è cominciata l’invasione: «E non si fa niente per fermarla – spiega Sandro Bertolino, ricercatore dell’Università di Torino, autore di molti studi e rapporti sul problema, insieme a Piero Genovesi dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS)’. I nostri dati sono fermi al 2000. Ci sono tre popolazioni di scoiattoli grigi: la più grande di circa 4000 esemplari nelle province di Torino e di Cuneo; una seconda nella zona di Genova Nervi che interessa un parco pubblico e giardini privati, con circa 200 esemplari, e una terza , la più pericolosa, che si è stabilita nel versante lombardo del Ticino, di cui non si conosce la consistenza, ma che può espandersi non solo nel resto dell’Italia settentrionale , ma anche in Francia e Svizzera e da qui colonizzare il centro Europa». L’INFS, le Università di Torino e di Varese, hanno presentato più volte piani di intervento (l’ultimo nel 2006) per eliminare l’invasore, ma sono rimasti lettera morta. L’unica volta che l’INFS intervenne nel 1997, per estirpare lo scoiattolo grigio, ci fu la denuncia degli animalisti finita nelle aule dei tribunali. Ma Bertolino lancia un allarme: «Se non si fa niente, in base alle nostre proiezioni gli scoiattoli grigi si espanderanno oltre che al nord, anche in Toscana e in tutto l’Appennino». In un rapporto preparato per l’ESI (European Squirrel Initiative) si stima che verso la fine del secolo gli scoiattoli grigi in Italia saranno circa 11 milioni, ben di più dei cani o dei gatti. Massimo Spampani