La Repubblica 29/01/2008, EUGENIO CAPODACQUA, 29 gennaio 2008
Il Cubo d´acqua per i Giochi è la piscina delle meraviglie. La Repubblica 29 gennaio 2008. ROMA - Potrebbe essere interpretata come una sorta di "legge del contrappasso", tanto più drammaticamente inquinata appare la città, tanto più ecologiche ed eco sostenibili sono le strutture messe in campo dalla Cina per i Giochi Olimpici di Pechino
Il Cubo d´acqua per i Giochi è la piscina delle meraviglie. La Repubblica 29 gennaio 2008. ROMA - Potrebbe essere interpretata come una sorta di "legge del contrappasso", tanto più drammaticamente inquinata appare la città, tanto più ecologiche ed eco sostenibili sono le strutture messe in campo dalla Cina per i Giochi Olimpici di Pechino. Mancano poco più di sei mesi all´inaugurazione (8 agosto) e gli organizzatori mettono a segno un´altra struttura mirabolante. L´hanno battezzata "Water cube", cubo d´acqua ed è l´avveniristica struttura destinata a nuoto, tuffi e sincronizzato, presentata ieri. Un cubo che si erge pochi metri a fianco dello stadio dell´atletica, l´ormai famoso "Nido d´uccello", ancora in attesa degli ultimi ritocchi, divenuto simbolo dei Giochi cinesi. E che rappresenta benissimo il contrasto stridente fra moderno e antico che non è difficile toccare con mano viaggiando in Cina. In questo caso: attenzione spasmodica all´ecologia a fronte di un inquinamento che al momento appare inarrestabile. Al punto che perfino il grande Gebrselassie, recordman della maratona, sta meditando di non prendere parte ai Giochi proprio per l´aria avvelenata. Che forse non è del tutto estranea alle tre morti avvenute durante l´ultima maratona disputata nella capitale cinese. L´ennesima contraddizione di questo Paese che con i Giochi, cerca di rifarsi un´immagine accattivante nel mondo e far dimenticare il problema dei diritti umani violati. Solo a fine ottobre scorso nell´area dell´Olimpic Green, dove spicca il "Water cube" vicino al "Nido d´uccello", l´inquinamento era così elevato da non consentire visibilità oltre i 50 metri. Tutto avvolto in una nube grigia, densa e pesante che nascondeva il sole. Ma dentro il cubo d´acqua non ci saranno problemi. L´impianto è quanto di più moderno si possa immaginare e rappresenta la prima piscina eco-sostenibile del mondo. Ha un bassissimo impatto ambientale ed è costruita rigorosamente con materiali e tecnologie ecocompatibili. Da fuori appare come un cubo di bolle trasparenti, di forma e dimensioni assolutamente casuali, come quelle dell´acqua in ebollizione; e l´effetto è notevole. Bolle composte di cuscinetti gonfiabili in un particolare tipo di Teflon che cambia tonalità in base al colore del cielo. L´energia necessaria per scaldare l´acqua e l´ambiente sarà fornita dal sole. Quel poco che arriva da raggi che debbono penetrare una densa coltre inquinata, se non cambierà drasticamente la situazione all´epoca dei Giochi. E un particolare sistema consentirà di sfruttare almeno l´80% dell´acqua piovana (Pechino è una città a basso indice di piovosità) e di filtrare quella a disposizione, riciclando perfino gli scarichi. I cinesi non hanno trascurato nulla. Ci tengono troppo a fare bella figura davanti agli occhi del mondo. E Li Aiqing, presidente del consorzio Arup, che con gli architetti dello studio Ptw ha completato l´opera in cinque anni di lavoro, va giustamente fiero del suo "Water cube". «Il nostro è un complesso unico: uno dei più grandi al mondo». E´ costato 136 milioni di euro, reperiti tutti - caso unico - attraverso contributi privati. Dai cinesi di tutto il mondo e anche da magnati come il miliardario di Hong Kong, Henry Fok. Avrebbe dovuto essere completato nell´ottobre scorso, secondo il programma, è stato inaugurato ieri. Le prime gare saranno gli "Swimming China Open", dal 31 gennaio al 5 febbraio, in occasione del programma "Good Luck Beijng". Ma il vero banco di prova internazionale saranno le gare di Coppa del mondo dal 19 al 25 febbraio, valide anche per le qualificazioni ai Giochi. EUGENIO CAPODACQUA