Il Sole 24 Ore 30/01/2008, Orazio Carabini, 30 gennaio 2008
Se resta Prodi slittano le assemblee delle nomine. Il Sole 24 Ore 30 gennaio 2008. Si profila un rinvio in blocco delle assemblee delle società contollate dal Tesoro se la crisi di governo si risolverà con lo scioglimento delle Camere e le elezioni in aprile
Se resta Prodi slittano le assemblee delle nomine. Il Sole 24 Ore 30 gennaio 2008. Si profila un rinvio in blocco delle assemblee delle società contollate dal Tesoro se la crisi di governo si risolverà con lo scioglimento delle Camere e le elezioni in aprile. Dopo la presa di posizione della Presidenza del Consiglio («le nomine, qualsiasi sia l’esito della crisi, saranno frutto del lavoro di un altro Governo») si aprono due scenari. Se nasce un nuovo Esecutivo con pieni poteri, esso potrà affrontare il problema del rinnovo dei vertici delle società pubbliche (Eni, Enel, Finmeccanica, Terna, Poste, Tirrenia) già in aprile quando sono previste le assemblee di bilancio. Se invece Romano Prodi resterà in carica per l’ordinaria amministrazione in attesa delle elezioni, le assemblee saranno spostate a giugno quando dovrebbe entrare in carica il nuovo Governo. Di ostacoli tecnici al rinvio non ce ne sono. La norma della direttiva Ue transparency, già recepita dalla legislazione italiana, che impone di approvare il bilancio entro la fine di aprile entra in vigore dall’anno prossimo. Il caso ha voluto che questo periodo transitorio cadesse in un momento provvidenziale. Le società, quasi tutte, il cui statuto prevede che l’assemblea si possa tenere entro il 30 giugno, ancora per quest’anno potranno approfittare della norma del codice civile. Eni ed Enel hanno annunciato, nel calendario degli eventi societari, che l’assemblea si svolgerà il 22 aprile. Terna l’ha prevista per il 27. E proprio ieri Finmeccanica ha indicato un arco di tempo che va dal 21 aprile al 12 maggio. Tutte con largo anticipo rispetto agli anni passati. Ma il calendario degli eventi societari non è vincolante. Sarà il consiglio di amministrazione che approva il progetto di bilancio a fissare la data e a formalizzarla. Nulla vieta dunque che le assemblee vengano spostate anche a giugno mentre sembra escluso che si possano scindere il momento dell’approvazione del bilancio e la designazione del nuovo consiglio di amministrazione che scade appunto con l’approvazione del bilancio 2007. Certo il rinvio non gioverebbe all’immagine dei gruppi pubblici. Proprio ieri il Financial Times a pagina 3 intitolava così un servizio sulla crisi politica: «La bufera italiana colpisce le nomine societarie». Eni, Enel, Terna e Finmeccanica sono società quotate, che capitalizzano in totale quasi 150 miliardi di euro, con un ampio flottante che per una buona percentuale si trova nel portafoglio di investitori istituzionali esteri. Il 28% del capitale dell’Eni, per esempio, è in mano a soci stranieri. Per l’Enel e per Terna la quota si aggira intorno al 30 per cento. Ogni fatto societario è scrutato e interpretato da decine di analisti internazionali che, qualora ciò accadesse, sottolineerebbero che il rinvio del rinnovo del consiglio di amministrazione si può interpretare come un segnale di ingerenza dei partiti. Anche se la loro attenzione si concentra soprattutto sulla figura dell’amministratore delegato. Intanto il centro-destra tiene alta l’attenzione sul tema nomine, quasi come se fosse già al governo. Si moltiplicano le dichiarazioni di chi diffida il governo Prodi dal procedere a qualsiasi designazione, mentre il centro-sinistra ribadisce la sua linea. Ieri è toccato a Luigi Nicolais confermare l’indicazione venuta da Palazzo Chigi. Secondo il ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica amministrazione, non è un «atto dovuto» sulla base degli statuti procedere alle nomine. «Devono essere fatte entro giugno – ha detto Nicolais – e a giugno ci sarà un nuovo governo che le farà». « fuori discussione – ha aggiunto – che il governo faccia le nomine in queste condizioni: siamo sempre stati molto trasparenti e il Governo non potrà e non vuole fare nomine in questa fase in cui si svolgono solo attività di ordinaria amministrazione». Orazio Carabini