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 2008  gennaio 30 Mercoledì calendario

CUCCHI

CUCCHI Riccardo Roma 31 agosto 1952. Giornalista. « la prima voce di Tutto il calcio minuto per minuto, conduce Radio Anch’io Sport con Filippo Corsini e ha avuto la fortuna di avere come maestri Enrico Ameri e Sandro Ciotti. Riccardo Cucchi ricorda con emozione i tempi in cui la radio era la regina della domenica. ”Per un periodo andarono in onda soltanto i secondi tempi perché la Lega temeva che per ascoltare Tutto il calcio la gente non andasse allo stadio... Era tutto merito di Ameri e Ciotti, grandi affabulatori che incantavano il pubblico. Io’ continua – per imparare andavo allo stadio con Ameri, praticamente facevo il valletto. Lui arrivava a San Siro due ore e mezzo prima ed era amico del gestore del bar dei giornalisti. Lì cominciava a giocare a scopone scientifico, una volta mi coinvolse e dopo qualche mano esclamò: ”Spero che tu non faccia le radiocronache come giochi a scopone!’. Potete immaginarvi come mi sentii. Durante le radiocronache noi giovani avevamo paura di interrompere Ameri e Ciotti perché se il motivo non era più che valido loro s’arrabbiavano. Una volta, un collega di Firenze si confuse talmente che si collegò esclamando: ”Scusa, sono Ciotti!’. E Sandro, subito: ”Ristabiliamo l’ordine! Ciotti sono io! E tu chi sei?’”. Voci inconfondibili, come quella di Alfredo Provenzali, attuale conduttore di Tutto il calcio. ”Oggi le voci sono cambiate, non hanno il fascino di quelle di ieri – continua Cucchi – lo dico autocriticandomi, ma è così. Il fatto è che siamo più obbligati a seguire i fatti critici, le decisioni arbitrali e il gioco, quindi è più difficile lasciarsi andare. Loro erano più fantasiosi anche perché potevano permettersi più passionalità”. Ameri e Ciotti, cresciuti insieme, in eterna competizione, amici mai, ma l’uno rispettoso dell’altro. ”Ameri era la prima voce, Ciotti la diventò soltanto quando Enrico andò in pensione. E ognuno era convinto di essere più bravo dell’altro. Il campionato è bello anche per loro”» (Gabriella Mancini, ”La Gazzetta dello Sport” 4/1/2008).