Libero 29/01/2008, FABIO SANTINI, 29 gennaio 2008
VESPA CONTRO VESPA
Libero 29 gennaio 2008. MILANO. Su RTL 102.5 ogni venerdì mattina dalle 8 alle 9 va in onda una sorta di destra, sinistra in continuo confronto culturale, generazionale, famigliare. Il programma si intitola "Raccontami". A condurlo Federico e Bruno Vespa, figlio e padre, sempre a scontrarsi su tutto. «Ma no», puntualizza Federico. «In giro, molti pensano che io sia di sinistra. Ma, nel 2001, ho votato Alleanza Nazionale. Spesso non mi trovo d’accor do con mio padre, uomo di grande cultura politica, di pacate riflessioni, in sostanza uomo di centro. Su molte cose dissento da lui, a prescindere dal fatto che le mie idee appaiano di destra o di sinistra. Ma credo che sia normale tra padre e figlio. Le larghe intese le lasciamo alle strategie politiche di Berlusconi e Veltroni. Tra noi due è difficile che si possa trovare un punto di intesa totale. Prenda ad esempio venerdì scorso. Com’era prevedibile, è stato un obbligo dissertare di politica. Il nostro Belpaese si è trovato senza più un Governo. E allora abbiamo chiesto agli ascoltatori: come vi siete sentiti? Stamane, siete più contenti o più tristi?». E come hanno reagito gli ascoltatori di RTL? «Lo ha fatto notare mio padre stesso in diretta: arrivavano 20 sms al minuto e, tranne qualche eccezione, tutti felici di non avere più Prodi al Governo sulla falsariga di quel clima da finale dei Mondiali visto a Piazza Navona la sera prima, auto a clacson spiegati, bottiglie di champagne». Facciamo qualche esempio Federico. «Decine e decine di messaggi su questo tenore: oggi mi sento liberato da un incubo. Un imprenditore privato: da oggi non mi sento più ladro. Ricordo Fabio da Milano: finalmente liberi!, ha esclamato. Ma poi ha detto: ma Dini e Mastella si sono accorti che il Governo non funzionava solo all’ultimo momento? Mi sa tanto come la storia dei topi che scappano quando la nave affonda». E suo padre? «Ha detto: questa coalizione era talmente larga che era difficile trovare punti comuni. Dini non si riconosceva più in alcune scelte economiche di governo. Fatte le debite proporzioni, a Mastella è capitato ciò che è accaduto a Berlusconi quando è andato al governo... E io ho replicato: quando Berlusconi era al governo qualcuno scriveva che l’avrebbe impiccato in Piazzale Loreto. Adesso non vorrei che la stessa cosa capitasse a Prodi. Voglio dire: per un governo che cade ce n’è uno pronto a farne le veci? Io sostenevo: non abbiamo un classe politica valida. E papà: bisognava fare le riforme, prima di giudicare. Poi abbiamo parlato di antipolitica. Io la penso come Beppe Grillo. E papà: se penso a come la pensi tu in materia, non dormo la notte. Perché Grillo non si schiera in politica?». E lei che cosa ha risposto? «Perché è un grande furbo. Ma ho ribadito che la contestazione ci vuole, soprattutto se seguita da un rimedio. Poi, abbiamo parlato dell’infor mazione. Io ho detto a Bruno: ai tempi di Berlusconi era un po’ imbavagliata. Biagi, Santoro, la Guzzanti. E papà: e che c’entra la Guzzanti? stato un errore oscurare Biagi e Santoro. Ma la Guzzanti è stata fatta accomodare dal Centrosinistra». Altri temi suggeriti dagli ascoltatori, Federico. «Ho rilanciato il concetto di chi ha suggerito che questo governo ha soprattutto danneggiato la classe media che lo aveva eletto. Aggiungendo che non mi sentivo rappresentato da un governo di centrosinistra, ma che si inneggiasse a Berlusconi come di un salvatore della Patria, mi sembrava perlomeno ridicolo». E suo padre? «Ha allargato le braccia e ha esclamato: come al solito esageri... Poi ha aggiunto: in ogni caso la fiducia dovrà essere riposta dopo la legge elettorale che potrà dare stabilità al sistema-Paese. E bisogna attendere che Berlusconi e Veltroni trovino un asse di larghe intese. Ma gliel’ho detto: magari loro due le trovano, noi due, no...». Di chi è l’idea di questo duo inedito? «Di mia madre. Stava parlando con papà. E a un certo punto mi ha detto: Federico, non ti andrebbe di fare coppia in radio con lui? Lipperlì ero un po’ perplesso, più che altro perché preso alla sprovvista. Certo, dal 2002 ero in onda a One-O-One Network, l’attuale R101 della Mondadori. Il fatto è che "101" a un certo punto è fallita e io ho sbarcato il lunario, collaborando con alcune stazioni radio romane. Mio padre stesso mi ha incoraggiato a creare questo insolito sodalizio. Alla fine ero entusiasta dell’idea. L’abbiamo proposta all’edito re di RTL 102.5 Lorenzo Suraci e al direttore di testata Gigi Tornari. Hanno subito trovato la collocazione ideale per questo appuntamento... Do vete litigare, coinvolgere gli ascoltatori. E così è. Sia che ci confrontiamo sulla politica, sia che si parli di cronaca, attualità, costume o società». E venerdì prossimo di che cosa parlerete? «Dobbiamo stare sul pezzo: lo decideremo giovedì sera».
FABIO SANTINI