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 2008  gennaio 25 Venerdì calendario

I dubbi del «prof» traghettato. Il Sole 24 Ore 25 gennaio 2008. Grande senso delle istituzioni, molto più grande senso di sè

I dubbi del «prof» traghettato. Il Sole 24 Ore 25 gennaio 2008. Grande senso delle istituzioni, molto più grande senso di sè. Sono le doti che i capi di An attribuiscono in concordia al cofondatore del partito, allo studioso che una quindicina d’anni fa ha offerto a un anacronistico Msi in angustia d’agibilità, il progetto chiavi in mano della "svolta di Fiuggi": Domenico Fisichella. Da sempre un personaggio da maneggiare con cura, avendo riguardo alla profondità del pensiero ma anche all’umbratilità del carattere. Ed è forse quest’aspetto a motivare una certa sua irrequietezza. Che riesce a convivere con la coerenza del pensiero. Liberal-conservatore per struttura mentale, Fisichella non s’è mai discostato dalla connotazione di "uomo di destra". E conta poco se meno di due anni addietro Rutelli l’ha accolto nella Margherita dichiarando che la sua adesione era «il più bel messaggio per gli elettori» di centro-sinistra. Nella destra cattolica e monarchica Fisichella fa qualche esercizio negli anni ’50: un assaggio privo di seguito perché, trascurando i cimenti nella goliardia perugina, il futuro senatore è subito risucchiato nella discrezione degli istituti di ricerca. Studi di politologia, di filosofia della politica, di epistemologia, che lo portano sino alla Sapienza di Roma, dove insegna a lungo dottrina dello Stato. Nel frattempo scrive senza posa, allineando sugli scaffali del sapere una bibliografia che scavalca i trenta volumi. A testimonianza di un’inesauribile ansia di ricerca. Dall’«elogio della monarchia» a «Joseph De Maistre pensatore europeo». Peccato che conti più libri che elettori, commenta perfidamente Maurizio Gasparri, dando voce alla disaffezione con cui il presidente guarda al partito che ha fondato. Sentimento ricambiato senza riserve. Fisichella scrive saggi e scrive articoli, soprattutto sul «Tempo» di Roma, il giornale che Fortebraccio definisce sull’«Unità» come la più tenace roccaforte fascista. Va da sè che il corrosivo corsivista non lesina i suoi umori velenosi nei confronti dell’editorialista di punta. Che proprio di qui parte per la sua avventura politica, quando nel ’92 propone al Msi la metamorfosi in An. Fini e Tatarella lo prendono in parola e a Fiuggi il neo deputato viene proclamato ideologo del partito. E presidente dell’assemblea. Nel ’94 fa un rapido passaggio da ministro dei beni culturali ma è all’inizio della scorsa legislatura che Fisichella comincia a pretendere quello che gli spetta: la presidenza di Palazzo Madama. Purtroppo già prenotata da Fi. Offeso dal diniego, rifiuta l’offerta riparatrice di un ministero di serie A, ma intanto comincia a coltivare un crescente malumore. Due anni fa prende al volo la devolution per piantare la destra e approdare nel centro-sinistra. Due mesi fa pianta il Governo di centro-sinistra. E ieri ha riflettuto molto fino a non confermarlo. Sono passaggi in scioltezza, ma non sarebbe generoso applicare al professore la vecchia massima: "itala gente dalle molte vite". Franco Colasanti