ItaliaOggi 25 gennaio 2008, Francesco Cerisano, 25 gennaio 2008
Napoli, raccolta rifiuti a peso d’oro. ItaliaOggi 25 gennaio 2008. A Napoli la raccolta dei rifiuti è a peso d’oro
Napoli, raccolta rifiuti a peso d’oro. ItaliaOggi 25 gennaio 2008. A Napoli la raccolta dei rifiuti è a peso d’oro. Prendendo come parametro il costo per tonnellata, Asia, la municipalizzata partenopea nel settore dell’igiene urbana, paga 281 euro per tonnellata di spazzatura e mediamente 157 euro per abitante. Colpa anche della scarsa propensione dei napoletani verso la raccolta differenziata. Perché là dove questa funziona, automaticamente i costi dei rifiuti diminuiscono. La conferma è arrivata dalla ricerca su ”Costi, qualità e efficienza delle società controllate dai maggiori comuni italiani” realizzata dall’Ufficio studi di Mediobanca per la Fondazione Civicum. L’indagine, giunta alla terza edizione, ha passato ai raggi X le performance nel quadriennio 2003-2006 di 39 società di servizi pubblici locali, 22 delle quali controllate dai sei maggiori comuni italiani (Milano, Roma, Torino, Napoli, Brescia e Bologna). Per il sistema di gestione dei rifiuti in Campania si tratta dell’ennesima bocciatura, dopo quella della settimana scorsa arrivata dall’indagine (sempre patrocinata da Civicum) del Politecnico di Milano sui conti delle quattro più grandi città italiane (si veda ItaliaOggi del 19 gennaio 2008). Con 258 euro per abitante, era emerso dalla ricerca, la città guidata da Rosa Russo Iervolino è quella che spende di più per l’ambiente. Ma nel 2006 il capoluogo campano ha fatto segnare la percentuale più bassa di raccolta differenziata (10,2%), un risultato molto distante da quello della prima in classifica, Milano (39,9%). Va invece a Brescia con 70 euro di costo medio (pro capite e per tonnellata) la palma della città con la raccolta rifiuti è meno cara. L’indagine Civicum-Mediobanca ha preso in considerazione cinque settori di attività delle controllate: energia, servizi idrici, trasporto pubblico locale, igiene urbana e aeroporti. Vediamo i risultati. Servizi idrici Nel settore idrico l’Italia si aggiudica il triste primato della nazione più sprecona d’Europa: la rete degli acquedotti italiani nel 2006 ha registrato perdite per 400 milioni di euro pari a 870 milioni di metri cubi sprecati. L’acquedotto pugliese si conferma anche nel 2006 il più inefficiente con il 50,3% di perdite sul totale di acqua immessa. Seguono nella classifica degli acquedotti-gruviera, la rete di Trieste e quella romana di Acea. Il sistema idrico più efficiente è quello milanese dove MM ha fatto segnare perdite per il 10,3% dell’acqua immessa in rete. Trasporti pubblici Sul fronte dei trasporti pubblici il 2006 è stato l’anno del boom delle metropolitane, con un’offerta cresciuta del 18% rispetto al 2001. E anche in questo settore Napoli si aggiudica un primato negativo, quello dei costi massimi. Fissato, come riferimento, a 100 il costo per offrire un posto su un mezzo pubblico napoletano, altrove questo costo è sensibilmente inferiore: a Roma risulta pari a 62,2, a Torino e Brescia si attesta a 50,1, e a Milano a 45,7. Meno della metà di Napoli. Un dato questo che impone all’amministrazione napoletana un maggior esborso in termini di finanziamenti pubblici. Fatto 100 l’apporto di denaro dello stato per offrire un posto su un mezzo pubblico a Napoli, altrove ne occorre molto meno: 52 a Roma, 45,6 a Torino, 42,4 a Brescia e 30,7 a Milano. Aeroporti Passando dal trasporto locale a quello aeroportuale, la palma d’oro dell’aeroporto con le migliori dotazioni strutturali per passeggero va a Torino Caselle che mette a disposizione di ogni passeggero 100 metri quadri a fronte dei 65 di Bologna e dei 60 di Malpensa, dei 33 di Linate e dei 25 di Fiumicino. Nella contesa aeroportuale tra Roma e Milano, i due scali della capitale hanno la meglio in termini di movimento merci e passeggeri su quelli milanesi. Ma nel 2006 è l’aeroporto veneziano «Marco Polo» a mettersi in luce, posizionatosi al terzo posto in termini di volume di traffico, prima di Orio al Serio. Igiene urbana Come detto Napoli è l’ultima nella classifica della raccolta differenziata con il 10,2% sul totale di rifiuti prodotti. L’indagine evidenzia un rapporto diretto tra efficienza della raccolta differenziata e costi della gestione rifiuti: laddove la prima supera il 30% il costo medio per cittadino è più contenuto. (120 euro contro 156). Il costo medio della raccolta per abitante è massimo a Venezia (185 euro, per effetto del flusso turistico), seguita da Napoli (157 euro); è minimo a Brescia (70 euro). Il costo per tonnellata raccolta è invece massimo a Napoli (281 euro), seguita da Roma (258 euro), minimo ancora a Brescia (70 euro). Energia Tra le società di gestione dell’energia è Asm Brescia (ora confluita in A2A dopo la fusione con Aem Milano) la più efficiente. Almeno in termini di continuità nell’erogazione della fornitura. La peggiore nella classifica dei minuti persi è la romana Acea, seguita da Enel Napoli. Francesco Cerisano