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 2008  gennaio 18 Venerdì calendario

Baby-criminale tedesco ”rieducato” in Siberia. Il Sole 24 Ore 18 gennaio 2008. ”Come al solito, all’alba, ci fu la sveglia”: inizia con queste parole uno dei più famosi romanzi del secolo scorso, Una giornata di Ivan Denisovic, il libro in cui Aleksandr Solzenicyn racconta 24 ore della vita di un condannato ai lavori forzati in un gulag sovietico

Baby-criminale tedesco ”rieducato” in Siberia. Il Sole 24 Ore 18 gennaio 2008. ”Come al solito, all’alba, ci fu la sveglia”: inizia con queste parole uno dei più famosi romanzi del secolo scorso, Una giornata di Ivan Denisovic, il libro in cui Aleksandr Solzenicyn racconta 24 ore della vita di un condannato ai lavori forzati in un gulag sovietico. Quando tornerà in patria, anche il sedicenne tedesco spedito in Siberia dal tribunale dei minori della sua città per essere ”rieducato”, potrebbe, chissà, scrivere le sue memorie. Il ragazzo, accusato di violenze e maltrattamenti, è stato mandato con un tutore a Sedelnikovo, a nord di Omsk, perché considerato irrecuperabile con altri mezzi, come il carcere minorile o il riformatorio. In un’intervista rilasciata alla ”Sueddeutsche Zeitung” e subito ripresa da tutti i media tedeschi, l’assistenza sociale Stefan Becker ha spiegato che l’alloggio assegnato al giovane criminale è sprovvisto di acqua corrente, televisione e naturalmente del bagno: il ragazzo ha dovuto scavare per sé e il suo tutore una sorta di fossa biologica all’aperto. Il riscaldamento c’è (anche perché in questi giorni a Omsk la temperatura media, di giorno, è di 25 gradi sotto lo zero), ma per far funzionare la stufa il ragazzo deve procurarsi da solo la legna. Non basta ancora: la scuola dove il sedicenne deve recarsi ogni giorno è a 2,5 chilometri del suo alloggio e gli è permesso percorrerli solo a piedi. Becker ha raccontato tutto con un certo entusiasmo, anche perché la rieducazione in Siberia (definita ”un’esperienza di vita”) costa allo Stato 150 euro al giorno, un terzo della cifra necessaria per il mantenimento di un giovane criminale in un riformatorio tedesco. Si potrebbe pensare che l’esperienza del sedicenne (che durerà nove mesi) sia un caso isolato. Invece no: nel 2006 l’Assia ha spedito 600 minorenni all’estero per ”rieducarli”. E in futuro il loro numero potrebbe anche aumentare: Roland Koch, governatore del Land, ha fatto della lotta alla criminalità giovanile il tema principale della sua campagna elettorale, con il sostegno di Angela Merkel e di buona parte del partito a cui entrambi appartengono, la Cdu. Il 27 gennaio in Assia si vota e Koch punta a ottenere un terzo mandato. Dall’inizio dell’anno, per i criminali minorenni, il governatore ha proposto, nell’ordine, ”campi di rieducazione”, ”detenzione a titolo di avvertimento” e il carcere anche per chi ha meno di 14 anni. Le statistiche confermano che l’emergenza criminalità minorile in Assia esiste: tra il 1999 e il 2006 i casi di lesioni gravi procurate da ragazzi tra i 14 e i 18 anni sono saliti del 66%, contro un aumento nazionale del 27,5%, e i reati violenti (tra cui omicidi, rapine e violenze sessuali) commessi dai giovani sono aumentati in Assia del 35%, contro il 12% circa degli altri Laender. Non basta: la giustizia minorile del Land è la più lenta del Paese. Un procedimento penale contro un minorenne dura 4,1 mesi, mentre la media nazionale è di 3,1 mesi. Il fatto però è che Koch è stato eletto per la prima volta proprio nel 1999, anno in cui la criminalità ha iniziato a crescere: forse il governatore è parte del problema, non della soluzione. Giulia Crivelli