Corriere della Sera 28/01/2008, pag.25 Marco Vinelli, 28 gennaio 2008
I figli pennuti di Mister Barks. Corriere della Sera 28 gennaio 2008. Uack e sbaraquack! Ha fatto un po’ di tutto, nella vita: rivettatore in ferrovia, meccanico, vignettista, pittore, animatore, allevatore di polli
I figli pennuti di Mister Barks. Corriere della Sera 28 gennaio 2008. Uack e sbaraquack! Ha fatto un po’ di tutto, nella vita: rivettatore in ferrovia, meccanico, vignettista, pittore, animatore, allevatore di polli. Eppure è diventato celebre come «l’uomo dei paperi». Si tratta di Carl Barks, il disegnatore più famoso delle storie di Paperino e del parentado con becco e piume. Barks nasce nel 1901 nell’Oregon e fin da bambino sogna di fare il disegnatore. Non frequenta le superiori: la scuola dista oltre 5 miglia da casa per cui studia da autodidatta. Dopo aver superato la crisi del ’29 lavorando in ferrovia, realizza vignette per alcuni giornali. La svolta nel 1936, quando viene assunto alla Disney come «intercalatore ». Effettua cioè i disegni intermedi dell’animazione. Ma dopo sei mesi è già al reparto «soggettisti» dove scrive le prime gag su Donald Duck. Nel 1967 Barks, dopo 660 avventure di Paperino e piumati, va in pensione dedicandosi alla pittura, ovviamente di paperi. Muore il 25 agosto del 2000. Fin qui sembra una normalissima storia di un bravo disegnatore. Perché, allora, la fama di Barks? Perché è riuscito a modellare la personalità di Paperino creando un universo di personaggi ispirati agli esseri umani (con gli stessi difetti e virtù) che aumentano le possibilità di creare storie sempre più straordinarie: da Ciccio a Gastone, dai Bassotti ad Amelia. Il suo capolavoro è Paperon de’ Paperoni (Scrooge McDuck), nato nel 1947 e ispirato al self made man che ha fatto fortuna con la corsa all’oro nel Klondike. Famoso il suo deposito del denaro, che ne ospita tre ettari cubici e che, dalla Collina Ammazzamotori, domina la città di Paperopoli (Duckburg). Ma anche gli altri paperi non scherzano: nel 1948 è la volta del cugino di Paperino, il fortunatissimo Gastone (Gladstone Gander) bello e indisponente, che lo fa infuriare e ingelosire quando esce con Paperina. E ancora, nel 1951, la Banda Bassotti (Beagle Boys Inc.) che da sempre attenta alle ricchezze di Paperone e, nello stesso anno, le Giovani Marmotte (Junior Woodchucks) parodia dei boy scout, che con il loro infallibile Manuale risolvono ogni problema guadagnandosi secchiate di medaglie al merito; o anche Archimede Pitagorico (Gyro Gearloose, 1952) «inventore universale » come recita la targa fuori dal suo laboratorio, aiutato dall’assistente Edi (Helper) da lui stesso inventato, con una lampadina al posto della testa. E in epoca più recente, nel 1961, Amelia (Magica DeSpell) la fattucchiera che ammalia, con casa sulle pendici del Vesuvio e ispirata nientemeno che a Sofia Loren. Per finire con Rockerduck (John D. Rockerduck) acerrimo nemico di zio Paperone, che trae spunto dal petroliere John D. Rockefeller. Barks ha dato vita a un universo di avventure, alcune basate su fatti di vita quotidiana, come Paperino alle prese con i nipotini, con le angherie dello zio Paperone, con il cugino Gastone, con le strampalate invenzioni di Archimede o con il vicino di casa Jones; altre parodiando fatti storici e mitologici, ad esempio l’El Dorado, il Vello d’oro o Atlantide ma anche avventure di fantasy e fantascienza, dove i paperi sono alle prese con predoni, pirati, draghi o animali feroci. Una mente fervidissima, quella di Barks, che ambientava le sue storie ad ogni latitudine: per quelle in California faceva riferimento agli anni che aveva trascorso a Santa Rosa e a Roseville; per il resto del mondo invece si ispirava alle immagini della sua raccolta del National Geographic. E per quelle nello spazio, alla sua inventiva. Aiutato in questo dalla moglie Garè, pittrice, che gli completava gli sfondi. Quando disegnava l’interno del deposito di zio Paperone raccomandava a Garè: «Disegna tutte le monete. Sai che si sente derubato se ne dimentichi qualcuna». Marco Vinelli