Panorama 31/01/2008, ANTONIO ROSSITTO, ANTONELLA PALMIERI, 31 gennaio 2008
Università Il prof. tiene famiglia. Panorama 31 gennaio 2008. La polemica sulla mancata visita del Papa alla Sapienza forse non è stato il maggiore assillo di Renato Guarini in questi giorni
Università Il prof. tiene famiglia. Panorama 31 gennaio 2008. La polemica sulla mancata visita del Papa alla Sapienza forse non è stato il maggiore assillo di Renato Guarini in questi giorni. Il rettore della più vasta università d’Europa si trova indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio. Accusato di uno scambio di favori con il professore di estimo Leonardo Di Paola: incaricato della costruzione del parcheggio sotterraneo ad architettura, in cambio avrebbe agevolato Maria Rosaria Guarini. «Illazioni e maldicenze. Le mie figlie lavorano da decenni all’università» ha commentato con sdegno il rettore. Il docente della Sapienza è l’ennesimo rettore sospettato di favoritismi. A dicembre la procura di Bologna ha indagato il «magnifico» di Firenze, Augusto Marinelli, e quello della Federico II di Napoli, Guido Trombetti: avrebbero pilotato alcune nomine. E a luglio, per un’altra vicenda, era capitato a Francesco Tomasello, dell’Università di Messina. Ma è tutto il sistema che sembra vacillare. Nelle procure di diverse città risultano aperte 14 inchieste per supposti favori di docenti a loro familiari. I professori indagati sono 117; 44 hanno già ricevuto il rinvio a giudizio. Si parla di «Parentopoli»: neologismo che nasconde la sempreverde malapianta del nepotismo accademico. Pargoli, mogli, nipoti che salgono in cattedra grazie a concorsi in cui i migliori sono ormai abituati a veder vincere altri. « inutile nascondersi: i figli di sono quasi sempre persone che hanno pubblicazioni di scarsa validità scientifica e una produttività accademica piuttosto modesta» sostiene l’economista della Bocconi Roberto Perotti, che sta lavorando a un saggio sull’argomento: sarà pubblicato il prossimo autunno per la Einaudi. Non c’è solo il proliferare delle inchieste. Dopo anni di omertà e reverenze, negli atenei aleggia la rivolta. I baroni, sempre più arroccati, vengono additati come pessimi maestri. Alcuni noti docenti hanno aperto dei blog per denunciare i sistemi feudali delle facoltà italiane. Giovani ricercatori denunciano in procura, e non più anonimamente, gli illeciti subiti nei concorsi. A Napoli gli studenti confezionano dossier con gli alberi genealogici dei docenti. Chiaro che non è solo l’università a tenere famiglia. I favoritismi tra consanguinei sono diffusi ovunque in Italia. Ma nelle facoltà raggiungono dimensioni vastissime, indipendentemente dalle inchieste della magistratura e da quei concorsi in cui, meritatamente, risultano idonei cognomi accademicamente noti. Da Bologna a Catania, la lista dei familiari di docenti saliti in cattedra è sterminata. Nonostante le inchieste della magistratura, non accenna a diminuire. ANTONIO ROSSITTO, ANTONELLA PALMIERI