Rossella Cadeo, Il Sole 24 ore 21 gennaio 2008, 21 gennaio 2008
I racconti del costo della vita. Il Sole 24 ore 21 gennaio 2008. Nell’attesa di Mister Prezzi, la famiglia italiana continua a cercare di far quadrare i conti e di dribblare i rincari dei listini
I racconti del costo della vita. Il Sole 24 ore 21 gennaio 2008. Nell’attesa di Mister Prezzi, la famiglia italiana continua a cercare di far quadrare i conti e di dribblare i rincari dei listini. E se l’efficacia anti-carovita del nuovo organismo di vigilanza è tutta da verificare – tanto più che non avrà poteri sanzionatori - per ora alla cassa l’appuntamento con l’inflazione, vera o percepita, è quasi sempre certo. Ma non tutti i prodotti e i servizi – nel corso degli anni – si sono mossi nello stesso modo sul fronte dei prezzi. A parte l’evoluzione e l’ampliamento dei beni attualmente disponibili, va osservato che alcune categorie merceologiche hanno retto meglio l’impatto con il costo della vita. Per individuare quali sono, basta armarsi di un calcolatore, dei prezzi storici e della tabella che ogni anno elabora l’Istat aggiornando i coefficienti che servono a tradurre i valori monetari degli anni passati all’anno più recente (si veda sotto). In casa Partiamo dal tanto discusso canone Rai: per il 2008 vengono chiesti 106 euro (due in più rispetto al 2007), ma se si considera l’anno di avvio delle trasmissioni tv in Italia, il 1954 (quando c’era solo un canale e in bianco e nero), si vedrà che i pochi "fortunati" che l’avevano dovevano pagarne 173 (la conversione in euro attuali delle 12.500 lire di allora). Stesso discorso per gli elettrodomestici che verso gli anni ’60 cominciavano a far capolino nelle cucine degli italiani: poche però, visto che un frigorifero superava i 2.500 euro (210mila lire del 1959), mentre oggi già con 300 euro ci si può permettere un apparecchio di buona qualità e meno energivoro. Restiamo sempre in cucina, e guardiamo nella dispensa: la carne (di manzo, non la più pregiata) "vale" poco più che nel 1960, quando oscillava tra i 16 e i 18 euro al chilo; il pane invece è quasi triplicato: se nel ’60 per un chilo bastavano 1,63 euro, oggi bisogna preventivarne intorno ai 4 (e senza pretendere farciture, forme, farine o cotture particolari). Quanto al mattone, il confronto con il 1980 dimostra ancora la validità dell’investimento: per un metro quadro in zona semicentrale a Roma ci volevano 4.400 euro, due milioni di lire attualizzate; oggi se ne chiedono almeno 5mila. Trasporti Qualche sorpresa dai trasporti, a partire dalla benzina. Ebbene – nonostante l’allarme petrolio – ancora non si è toccata la soglia critica del 1977, riscontrata dopo la crisi petrolifera del 1973 che portò l’austerity e le domeniche a piedi: nel giro di due anni la "rossa" passò da 300 a 500 lire (pari, attualizzate, a 1,7 euro, 40 centesimi in più di quanto segna il distributore oggi per la verde). Il pedaggio in autostrada è sui livelli del 1970: anche allora sulla Milano-Roma (finita sei anni prima) si chiedevano circa 32 euro. Aumentato invece di circa il 50% il biglietto ferroviario rispetto a vent’anni fa: 56 euro per una seconda classe da Milano a Roma contro 39 euro attualizzati del 1988, ma va anche detto che – tra formule speciali, tipologie di treno, prenotazioni online, promozioni e abbonamenti – oggi sono molte le possibilità di risparmiare sui treni. Versante aerei: se ci si limita alla tariffa di struttura, si spende di più rispetto a dieci anni fa (158 euro andata e ritorno Milano-Roma contro i 133 attualizzati del 1999) ma se si opta per una delle tante formule low cost – dilagate proprio nell’ultimo decennio – o su quella tratta si vola nel weekend potrebbero bastare anche 65 euro. Divertimento e tecnologia E veniamo al capitolo svaghi: dall’82 (quando «Et» riempiva le sale di tutto il mondo) è quadruplicato il prezzo dei cinema, mentre per assistere a una partita si spende un po’ meno che nel 1990, passato alla storia per i Mondiali di calcio in Italia. Infine ecco i listini dei computer a confermare come ormai anche in Italia è l’era di internet e delle tecnologie: poco più dieci anni fa, per un computer bisognava sborsare tre milioni di vecchie lire (circa 1.900 euro): oggi bastano 500 euro per un portatile accessoriato. Quanto al telefono è vero che dalla data di nascita della Sip (1964) il canone Telecom è costantemente salito e resta ancora la motivazione più diffusa per chi decide di cambiare gestore. Ma in questi 40 anni il panorama, con la liberalizzazione, è profondamente mutato tra escalation della rete mobile e moltiplicazione di tariffe, applicazioni e opzioni. E qui la possibilità di scegliere e risparmiare è forse la più elevata che in tutti i settori. Rossella Cadeo