varie, 28 gennaio 2008
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Bertoni Alberto
• Modena 23 marzo 1955. Critico. Poeta. insegna Letteratura italiana contemporanea nell’Università di Bologna. In poesia, dopo una serie di opuscoli, libretti, plaquettes inaugurata nel 1981, ha esordito in proprio con il volume Lettere stagionali (Book Editore, Castel Maggiore (BO) 1996, nota di Giovanni Giudici), poi, tra l’altro, Ho visto perdere Varenne (Manni, Lecce 2006, prefazione di Niva Lorenzini). Le sue principali traduzioni sono raccolte in Blue and Blue (Un’antologia di poeti anglo-irlandesi-americani) (Sometti, Mantova 2000). autore inoltre delle antologie Poesia della traduzione (ivi, 2003, in collaborazione con Alberto Cappi); e Trent’anni di Novecento. Libri italiani di poesia e dintorni 1971-2000 (Book Editore, Castel Maggiore (BO) 2005). Con il poeta Enrico Trebbi e con il saxofonista e autore jazz Ivan Valentini, ha ideato e realizzato i CD La casa azzurra (Mobydick, Faenza 1997) e Viaggi (Arxcollana & Book Editore, Castel Maggiore (BO) 2001). Tra i fondatori del Centro di Poesia contemporanea dell’Università di Bologna, dal 2006 è presidente di Giuria del Premio ”Senigallia-Spiaggia di velluto”. Per Book Editore dirige le collane di poesia contemporanea ”Fuoricasa” e ”Quaderni di Fuoricasa”. Suoi testi sono stati tradotti in russo, inglese, francese, spagnolo e ceco. Sul versante critico, è vasta la sua produzione di articoli, interventi militanti e saggi di argomento novecentesco. Tra questi, sono da ricordare soprattutto i volumi pubblicati dalle edizioni del Mulino: i Taccuini 1915-21 di Filippo Tommaso Marinetti (1987); il lavoro metrico Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (1995); e il ”manuale” La poesia. Come si legge e come si scrive (2006) • Nel 2008 autore di Ricordi di Alzheimer, «[...] poema a struttura fortemente musicale: unitario benché immetta, a sezioni, o piuttosto a scandite ”cadenze” proprie di uno spartito, liriche di altre raccolte, comunque scritte negli ultimi dieci anni. Bertoni è anche uno dei nostri più brillanti esegeti di poesia. [...]» (Alberto Bevilacqua, ”Corriere della Sera” 28/1/2008).