Repubblica 24 gennaio 2008, Luigi Bignami, 24 gennaio 2008
Una sirena sul pianeta rosso. Repubblica 24 gennaio 2008. Ad osservarla da vicino sembra davvero una sirenetta
Una sirena sul pianeta rosso. Repubblica 24 gennaio 2008. Ad osservarla da vicino sembra davvero una sirenetta. Alta pochi centimetri, assomiglia ad una donna seduta con il braccio teso ad indicare qualcosa. Il fatto straordinario è che si trova su Marte ed è stata fotografata dal rover della Nasa, Spirit, che in questi giorni compie quattro anni di vita e di lavoro sulla superficie marziana, insieme al suo gemello Opportunity. Per chi è sempre alla ricerca di indizi di civiltà evolute nel nostro sistema solare quella statuetta sembra manna caduta dal cielo: «Ecco la prova che i marziani sono esistiti davvero» dicono soprattutto su Internet. Ma per capire esattamente di cosa si tratta è sufficiente osservare la medesima immagine ripresa in tre dimensioni (nel sito della Nasa la si può osservare con gli occhialini, con una lente azzurra e un´altra rossa). Si scopre così che altro non è se non una lama di roccia vulcanica colpita in modo del tutto particolare dalla luce solare. Una vera e propria illusione ottica. Non è la prima volta che accade. Famosa è la "Faccia di Marte" nella regione nota come Cydonia, dove si possono "vedere" anche piramidi di ogni dimensione. Purtroppo però, immagini ravvicinate dimostrano come anch´esse non sono altro che colline del tutto naturali, come ce ne sono molte sulla Terra. E poi, sempre su Marte, sono stati visti volti di bimbo, l´immagine di Nefertiti, delfini, un cranio di un umanoide e vari fossili simili a quelli terrestri. Sulla Luna invece, è stata osservata un´astronave lunga centinaia di metri adagiata in prossimità di un cratere sul lato invisibile alla Terra. Sull´asteroide Eros invece, sembra esserci addirittura una piccola stazione di ricerca aliena. Ovviamente sono tutte illusioni ottiche. Ma perché l´uomo vede così facilmente forme umane o animali nella natura che lo circonda? «E´ un fenomeno che si verifica quando il nostro cervello osserva qualcosa di ambiguo. In tal caso cerca di indirizzare ciò che osserviamo in qualcosa di familiare. E questo ci rassicura», spiega Giuseppe Sartori, professore di neuroscienze cognitive all´Università di Padova. «La dimostrazione la si trova in un esempio pratico – continua Sartori - Se si osservano due segmenti distanziati da uno spazio bianco la nostra mente ci dice che i due segmenti sono una linea continua nera intervallata da un tratto bianco e questo perché siamo maggiormente abituati ad osservare linee continue con non linee spezzate». Ciò accade perché nell´uomo c´è da sempre il bisogno insopprimibile di ordine. Un´esigenza che si riscontra fin da bambini, quando si incasella ciò che ci circonda in precisi schemi mentali che si trascinano fino alla morte. Tutti sanno come è fatta una banana anche senza averla davanti. E se capita a tiro una nuvola o un sasso allungato con una sporgenza simile ad un picciolo non si fa alcuna fatica a identificare il frutto in quella forma solo abbozzata dalla natura. Ma senza andare nello spazio, anche sulla Terra sono infinite le forme naturali nelle quali ci appare qualcosa di familiare. In Sardegna è famoso l´orso vicino a Palau, a Malta un albero a forma di crocefisso viene quasi venerato dalla gente. Al di là della scoperta della pseudostatuetta i rover marziani continuano imperterriti la loro ricerca. Spirit da alcuni giorni è stato fermato a ridosso di una collina in attesa che trascorra l´inverno, perché il Sole, basso all´orizzonte, non gli permette di caricare le batterie per potersi muovere al meglio. Opportunity, invece, si trova sul bordo di un cratere che tra non molto inizierà a discendere per studiare le rocce che appaiono sulle sue pareti. Luigi Bignami