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 2008  gennaio 20 Domenica calendario

L´etica del s a pechino e quella del no a pistorius. Repubblica 20 gennaio 2008. Era un venerdì 18, sempre meglio di un venerdì 17

L´etica del s a pechino e quella del no a pistorius. Repubblica 20 gennaio 2008. Era un venerdì 18, sempre meglio di un venerdì 17. Primo caffè, primi giornali. Sul caso-Mastella, Repubblica ha un editoriale di Francesco Merlo. Titolo: "Così fan tutti". Sul Corsera tocca a Gian Antonio Stella. Titolo: "Così fan tutti". Sulla Stampa c´è Lucia Annunziata. Titolo: "Così fan tutti". Mi hanno quasi convinto: così fan tutti. Dopo il terno secco, la Stampa ci è tornata sopra anche ieri, con un titolo sempre in prima pagina: "Così fan tutti (ma al sud di più)". Spero di trovare qualcosa anche oggi. Potrebbe provarci la Gazzetta con un´inchiesta sui tifosi ("Così fan, tutti"), o il Romanista sul capitano-tifoso ("Così fan, Totti"), o quelli di Slow Food ("Così flan, tutti") e se ci fosse una cuoca giovane (la ragazza del flan) e avesse in mente un flan di cardi potrebbe rivolgersi a un cardologo. Senza trascurare una panoramica sull´abbigliamento sportivo ("Così fan tute"). Da trascurare, nonostante una leggera deriva pecoreccia si avverta nell´aria, un titolo ispirato a pratiche digestive. [La brutta abitudine di giocare con le parole mi prende la mano quando non posso giocare coi giochi né tantomeno coi Giochi. Mercoledì su Repubblica c´era un pezzo di Robert Ménard, segretario generale di Reporters sans frontières. Diceva che il governo cinese ordina l´arresto di tutti coloro che osano denunciare le innumerevoli repressioni dei diritti dell´uomo perpetrate nel Paese. L´ultimo sbattuto dentro è Hu Jia, un ingegnere di 34 anni. Lui e la moglie sono stati inseriti da "Time" nella lista dei 100 eroi del 2007, sono finalisti del premio Sakharov del Parlamento europeo. Nessun riguardo per quelli famosi, chissà per gli altri. «Il comitato olimpico e gli sponsor tacciono. E la diplomazia internazionale prende troppo raramente le difese dei prigionieri politici cinesi per timore di irritare le autorità», scrive Ménard. E sì, diamine. Sono gente sensibile, le autorità cinesi. Hanno steso un enorme cartello: «Non disturbare». L´hanno tradotto in tutte le lingue. Quanto ci vuole a capirlo e a chiudere il becco? Si tollererà forse qualche pigolio, non di più. E comunque a Pechino non andrà Pistorius, secondo me è un´ingiustizia enorme ma ci ero preparato. Quello che mi offende non è tanto il giudizio della Iaaf, ma l´unanimità del giudizio: 25 persone su 25. Pistorius è un caso umano, atletico e anche un caso-limite, ma questo nessuno dei 25 l´ha ammesso ufficialmente. Le sue protesi sono usate da molti altri atleti, ma nessuno raggiunge i suoi risultati. E nemmeno lui ha raggiunto i tempi per l´ammissione, questo va ricordato. Fossi il presidente del comitato olimpico del Sudafrica (che nemmeno ci pensa, ovviamente) lo indicherei come portabandiera alla sfilata d´apertura.] [Mentre l´atletica (e il resto degli sport) va a Pechino col becco ben chiuso per non disturbare i manovratori-manipolatori, è singolare che sul caso-Pistorius chi è favorevole si pigli del buonista, del moralista e (cfr. l´insigne ct Locatelli) dell´ipocrita. Ci ho pensato un po´ su e, se queste sono le vestali e i difensori dell´etica sportiva, posso anche finirla qui. Oppure no, dipende da come mi alzo. Non so se buonista sia stato coniato per Veltroni e m´interessa poco. Manca il suo opposto (cattivista fa ridere). Quindi manca, nel dibattito, la possibilità dell´etichetta contraria. Quindi, suppongo, bisogna arrangiarsi da soli. Accetto suggerimenti: come si risponde a chi ti dà del buonista? Intanto, nessuna deprecazione, ma vivissimi complimenti a quei tifosi del Verona che sono riusciti a far chiudere per razzismo il Bentegodi: è la terza volta dal 2005, stavolta si sono esibiti a Sesto San Giovanni. Luca Tosi, sindaco di Verona, giudica «sproporzionata la punizione, perché i cori non avevano intento razzista ma stigmatizzavano il comportamento di alcuni avversari che, agli occhi dei tifosi, simulavano infortuni per perdere tempo». Trascrivo dal Corsera che opportunamente ricorda che il sindaco se ne intende, essendo stato condannato per violazione della legge Mancino. [Ma una violazione della legge cos´è in fondo? Guardate Cuffaro, 5 anni per favoreggiamento personale e interdizione perpetua dai pubblici uffici ed è felice, e tutti si complimentano, perché non ha aiutato la mafia. Si dimette? Ma vi pare. S´è dimesso Bassolino? E quando mai. Va a finire che mi dimetto io. E lo farò se a Repubblica useranno una diavoleria della Microsoft (fonte: Gazzetta di venerdì, che riprende dal Times). E´ pronto, pare, un nuovo software in grado di controllare a distanza la produttività ma anche il benessere psicofisico dei dipendenti. Attraverso sensori senza fili collegati ai pc, potrebbe essere monitorato il battito cardiaco, la temperatura corporea, i movimenti, le espressioni facciali dei dipendenti. Infine, il premio Fair-play della settimana va a Lamberto Magrini, allenatore del Gavorrano, squalificato «per aver preso a calci, facendolo volare verso la tribuna, il mazzo di fiori regalatogli dagli avversari della Sestese». Schifosi buonisti, a occhio. GIANNI MURA