Corriere della Sera 20 gennaio 2008, Luigi Accattoli, 20 gennaio 2008
Due scrutini, eletto il nuovo «Papa nero». I gesuiti guardano all’Asia. Corriere della Sera 20 gennaio 2008
Due scrutini, eletto il nuovo «Papa nero». I gesuiti guardano all’Asia. Corriere della Sera 20 gennaio 2008. CITT DEL VATICANO – Esperienza del mondo e dell’Asia, passione per l’incontro del cristianesimo con le culture extra europee, carattere mite e socievole: è il profilo di padre Adolfo Nicolas, nuovo «preposito» dei gesuiti, detto anche «il papa nero», eletto ieri al secondo scrutinio. Spagnolo, 71 anni, da quattro moderatore della Conferenza dei gesuiti dell’Asia Orientale e Oceania. I votanti erano 217, il quorum per l’elezione era di 109 voti. il 29? successore di Sant’Ignazio di Loyola alla guida della Compagnia di Gesù. Con la scelta di un gesuita europeo, ma che vive in Asia da più di quarant’anni, la Congregazione rispetta una delle previsioni della vigilia, quella di andare ad est. I gesuiti hanno infatti registrato negli ultimi anni una grande crescita nel continente asiatico, dal quale provenivano 64 dei 217 votanti. «L’Asia ha molto da offrire alla Chiesa ma non l’ha ancora fatto», affermava padre Nicolas in un’intervista dell’anno scorso: «Forse non siamo stati abbastanza coraggiosi, o non abbiamo corso i rischi che dovevamo ». Gesuita dal 1953, ha studiato filosofia a Madrid e – tra il 1964 e il 1968 – teologia a Tokyo. Diventa prete in Giappone e dopo un perfezionamento a Roma, tra il 1968 e il 1971, è professore di teologia sistematica alla Sophia University di Tokyo. Dal 1978 al 1984 è direttore dell’Istituto Pastorale di Manila (Filippine), poi rettore dello Scolasticato di Tokyo e dal 1993 al 1999 superiore della Provincia dei Gesuiti del Giappone. noto nell’Ordine e in Vaticano anche per essere stato segretario dell’ultima Congregazione generale. la terza volta che la leadership mondiale dei gesuiti attinge alla Sophia University di Tokio: da lì veniva il padre Pedro Arrupe e da lì il padre Giuseppe Pittau, scelto da Papa Wojtyla come vice-delegato nel periodo di supplenza per la malattia del «preposito» Pedro Arrupe, nel 1982-83. I gesuiti sono in calo. Erano 26 mila nel 1983, quando fu eletto Kolvenbach, e sono oggi 20 mila. il primo dei problemi per il nuovo superiore, che in un’intervista aveva detto: «Come mai suscitiamo così tanta ammirazione e sono così pochi a seguirci?». Ci sono poi le priorità segnalate dal Papa con una lettera al «preposito » dimissionario Kolvenbach pubblicata l’altro ieri, che chiedeva un maggiore impegno nel «promuovere la vera e sana dottrina cattolica» su «punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare». In particolare: «Il rapporto fra Cristo e le religioni, taluni aspetti della teologia della liberazione e vari punti della morale sessuale, soprattutto per quel che riguarda l’indissolubilità del matrimonio e la pastorale delle persone omosessuali». Luigi Accattoli