Corriere della Sera 24 gennaio 2008, Fabrizio Dragosei, 24 gennaio 2008
Il maestro di judo di Putin a capo dell’Informazione. Corriere della Sera 24 gennaio 2008. MOSCA – L’immagine della Russia all’estero non è proprio delle migliori e alcuni autogol clamorosi hanno contribuito a peggiorare le cose
Il maestro di judo di Putin a capo dell’Informazione. Corriere della Sera 24 gennaio 2008. MOSCA – L’immagine della Russia all’estero non è proprio delle migliori e alcuni autogol clamorosi hanno contribuito a peggiorare le cose. Dalla sospensione delle forniture di gas all’Ucraina nel 2005 alla gestione dell’omicidio al polonio di Aleksandr Litvinenko avvenuto a Londra poco più di un anno fa. Fino alla recente chiusura degli uffici del British Council. Per questo il Cremlino ha deciso di partire all’attacco. E se fino ad ora si era semplicemente affidato a società occidentali di relazioni pubbliche e aveva aperto un canale tv satellitare in inglese, adesso cambia strategia. Vladimir Putin deve essersi convinto che per affrontare una questione così spinosa occorra forza, volontà e disciplina. E allora chi meglio del compagno di judo di una vita? Vasilij Shestakov, che dai tempi di San Pietroburgo affronta Vladimir Vladimirovich sul tatami e che ora fa il deputato in uno dei partiti putiniani, guiderà il Centro Nazionale per l’Informazione, che aprirà i suoi battenti in tempo per le elezioni presidenziali del 2 marzo. Il Centro sarà formalmente del tutto indipendente dal Cremlino, ma avrà il suo ufficio nella storica Piazza Vecchia, dove ha sede l’amministrazione presidenziale in quelli che una volta erano gli uffici del Comitato Centrale del Pcus. Il vero centro del potere sovietico. Allo stesso tempo inizieranno a funzionare anche degli uffici all’estero di un altro nuovo organismo, L’Istituto sui Problemi della Democrazia e della Cooperazione. Un altro ente «del tutto indipendente », che però nasce dopo esplicite dichiarazioni fatte dallo stesso presidente russo qualche mese fa. Putin aveva accusato le organizzazioni non governative occidentali che operano in Russia per promuovere la democrazia di ingerenza negli affari interni. L’idea russa, mutuata dal modo di pensare del servizi segreti, è che tutte queste organizzazioni siano al servizio della Cia per destabilizzare il Paese e rovesciare i regimi «amici» negli stati vicini, Dall’Ucraina all’Asia Centrale. Putin annunciò in ottobre l’intenzione di creare all’estero «pensatoi» russi sulla libertà e la democrazia. Probabilmente per cercare di rimandare al mittente le accuse che da molte parti piovono sulla Russia. Queste nuove organizzazioni dovrebbero forse servire a mettere in luce le contraddizioni esistenti in America e nell’Unione Europea. Il Centro guidato dal judoka dovrebbe essere finanziato, secondo il quotidiano Kommersant, da Roman Abramovich Fabrizio Dragosei