Massimo Gramellini, La Stampa 24/1/2008, pagina 1., 24 gennaio 2008
La Stampa, giovedì 24 gennaio Avete presente quel tizio che irrompe nei telegiornali sventolando indice e mignolo ramificati alle spalle del giornalista inquadrato in primo piano? Ieri ha fatto spuntare le corna sulla testa di un cronista del Tg3, proprio mentre costui lanciava nell’etere il nome di Romano Prodi: l’effetto comico era meccanico ma esilarante, come in certi filmetti di Christian De Sica
La Stampa, giovedì 24 gennaio Avete presente quel tizio che irrompe nei telegiornali sventolando indice e mignolo ramificati alle spalle del giornalista inquadrato in primo piano? Ieri ha fatto spuntare le corna sulla testa di un cronista del Tg3, proprio mentre costui lanciava nell’etere il nome di Romano Prodi: l’effetto comico era meccanico ma esilarante, come in certi filmetti di Christian De Sica. Ma a rendere emblematica la scena non erano le corna e nemmeno il tizio in sé. Era la «location» dell’agguato. Piazza del Quirinale, presidiata dai corazzieri e da chissà quanti dispositivi di sicurezza. Ora, ammettiamo pure che il disturbatore sia dotato di un fluido che lo rende invisibile fino a un attimo prima di entrare nel raggio d’azione di una telecamera. Ma se un tipo del genere riesce a fare i propri comodi persino nel luogo più protetto d’Italia, senza che un corazziere, un passante o una zanzara tigre lo scaraventino fuori dal quadro, significa che la resa è vicina. Un altro elemento fortemente emblematico è la mancanza di mobilità sociale, anche in quel lavoro lì. Il disturbatore televisivo è lo stesso della crisi del governo Prodi di dieci anni fa: ha perso i capelli, gli stanno spuntando le rughe, però è sempre lui: immutabile. Come Prodi che non se ne vuole andare, Berlusconi che vuole tornare, D’Alema che non se li fila, Veltroni che si defila, Amato che non parla, Bossi che straparla, Fini che aspetta e spera, Casini che spera di non aspettare più. E Cossiga? Per chi voterà Cossiga? Almeno fra i rompiscatole ci vorrebbe un minimo di ricambio. Massimo Gramellini