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 2008  gennaio 23 Mercoledì calendario

Le zanne corte degli elefanti moderni? Un caso di "evoluzione accelerata"

Le zanne corte degli elefanti moderni. Libero 23 gennaio 2008. Darwin ha arricchito la scienza con la sua teoria della "selezione naturale". Con essa oggi sappiamo che le specie non rimangono sempre uguali a se stesse, ma cambiano - fisicamente e fisiologicamente - e adottano nuovi comportamenti. Tuttavia il famoso scienziato ha chiarito che non è possibile assistere direttamente ai cambiamenti indotti dalla selezione naturale, poiché questi ultimi sono molto lenti. L’ambiente agisce sulle specie in migliaia di anni. Ma forse Darwin non aveva fatto i conti con il potere distruttivo dell’uomo. Stando infatti a dei ricercatori di Oxford oggi abbiamo le prove di un cambiamento "selettivo" avvenuto in appena 150 anni, un tempo eccezionalmente breve perché dei nuovi caratteri genetici possano emergere. Il riferimento è alle zanne degli elefanti. In ogni caso, secondo gli studiosi di Oxford, le zanne degli elefanti moderni sono molto più piccole (la metà) di quelle dei pachidermi vissuti nell’Ottocento, in Africa e in Asia. Gli studiosi puntano il dito sui cacciatori che - in nome della purezza dell’avorio e dei soldi che da esso derivano - hanno massacrato, nel tempo, interi branchi di elefanti. Probabilmente ci sfugge il numero dei pachidermi che vivevano nel Diciannovesimo secolo. Ma sappiamo che ce n’erano quasi un milione e mezzo negli anni Settanta del Ventesimo secolo e oggi solo cinquecentomila. A metà Ottocento i cacciatori hanno iniziato a prendere di mira solo i maschi più grossi - con le zanne più belle e più voluminose - lasciando liberi quelli più piccoli di scorazzare. Così facendo però hanno ridimensionato drasticamente la popolazione di elefanti "giganti", lasciando il campo libero agli altri che hanno iniziato a riprodursi massicciamente. Conclusione, oggi abbiamo soprattutto a che fare con i discendenti dei maschi più minuti, i quali, chiaramente, presentano delle zanne assolutamente più contenute rispetto a quelle degli antenati. "L’uomo ha sempre esercitato, direttamente o indirettamente, una non trascurabile pressione "seletti va" sulla fauna - spiega Adriano Martinoli, ricercatore dell’università dell’Insubria (Va) -. Gli stessi processi di domesticazione hanno portato in tempi relativamente brevi alla comparsa di nuove forme, ben lontane dalle specie selvatiche di partenza. Non è quindi così anomala la notizia che evidenzia come la forte pressione venatoria esercitata nel passato, e diretta a "controseleziona re" i maschi adulti con le zanne più sviluppate, abbia portato all’attuale prevalenza di individui con una dimensione ridotta delle zanne". Ma di quanto le zanne odierne sarebbero più piccole rispetto a quelle degli elefanti dell’Ottocento? Pare che la differenza raggiunga addirittura il cinquanta per cento: significa che le zanne dei vecchi elefanti erano circa il doppio di quelle di oggi. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi di Oxford hanno spulciato centinaia di dati ricavati da archivi e misurato le numerose zanne conservate come trofei in varie località del Continente nero. GIANLUCA GROSSI