La Repubblica 23 gennaio 2008, SEBASTIANO MESSINA, 23 gennaio 2008
LA PENSIONE DEI NOVIZI
LA PENSIONE DEI NOVIZI. La Repubblica 23 gennaio 2008. Ma se poi tutto potesse essere ridotto all´aritmetica pura, se alla fine dei conti lo sbarco a tradimento di tre senatori dell´Udeur fosse neutralizzabile imbarcando semplicemente tre senatori dell´opposizione, allora bisognerebbe prendere sul serio l´indizio che una senatrice al di sopra di ogni sospetto come Franca Rame ha lasciato cadere con disinvoltura dalla tribuna di Montecitorio, dopo aver ascoltato il discorso di Romano Prodi. "Ricordatevi che molti senatori sono alla prima legislatura, e non hanno ancora maturato il diritto alla pensione". Non è un dettaglio, per i 115 parlamentari di Palazzo Madama che vedrebbero sfumare ogni speranza di ottenere il generoso vitalizio di 3108 euro, al quale avranno diritto solo se le Camere saranno sciolte dopo almeno due anni, sei mesi e un giorno, ovvero non prima del 29 ottobre. Superato quel traguardo, ciascun parlamentare di prima nomina maturerà il diritto alla pensione. Certo, ognuno di loro dovrà versare di tasca propria i contributi che mancano per raggiungere i cinque anni della legislatura piena, e probabilmente gli toccherà aspettare di compiere i 65 anni prima di incassare la sua pensione parlamentare, ma se il Parlamento venisse malauguratamente sciolto prima del29 ottobre, non vedrà un solo centesimo. Se Prodi decidesse di lanciare la sua caccia al voto al di là della trincea dell´opposizione, farebbe dunque bene a tener conto delle aspirazioni politicamente scorrette ma umanamente comprensibili diquella settantina di neosenatori dell´opposizione. Specialmente quelli per i quali questa legislatura vale doppio, perché è la prima e forse sarà anche l´ultima. SEBASTIANO MESSINA