La Repubblica 23 gennaio 2008, RENATA MAMBELLI, 23 gennaio 2008
Nell´antica
Nell´antica Roma era lo stesso ci aiuti l´economia. La Repubblica 23 gennaio 2008. Non credo in atmosfere apocalittiche come quella di "I am Legend", però bisogna che finalmente qualcuno si ponga il problema della sopravvivenza di sei miliardi di esseri umani". Per l´architetto Massimiliano Fuksas non sono tanto le città contemporanee a dover essere messe sotto accusa, ma un modello di società che, spiega, "crea una piccola parte di molto ricchi e una grande parte di molto poveri". E aggiunge: "Sono anni che lo vado dicendo a chi si lamenta delle nostre città. E l´ho ripetuto anche dopo le critiche su Roma fatte dal Papa a Veltroni e alla sua amministrazione. Non è vero che gli inglesi sono tutti ricchi. Ci sono moltissimi poveri. Londra, Parigi, non sono migliori delle nostre città. Ho visto periferie di grandi città inglesi terribili. Ma questa è una realtà che tocca ormai tutti i paesi d´Europa. E per tornare a Roma, a me, ho nel mio studio gente che, pure avendo un buono stipendio, vive a Cassino, perché non si può permettere una casa a Roma. Ma allora il problema non è la città, non è Roma, ma è un´economia che non si è posta il problema della globalizzazione fino a quando non c´è caduta in testa". Ma c´è qualche cosa che si può fare per contrastare questa tendenza? "Bisogna capire che la città rappresenta quello che siamo veramente. E oggi si sta allargando la frattura tra ricchi e poveri: sono gli effetti di una società che neanche più il capitalismo serve a spiegare, fondata sul consumo, sull´arricchimento personale e indiscriminato. E questi sono i risultati". Il problema è legato anche alle dimensioni delle nostre città? "Al tempo di Augusto Roma aveva due milioni di abitanti, e aveva all´incirca gli stessi problemi che hanno oggi le grandi città, compreso quello dello smaltimento dei rifiuti. Noi stiamo lavorando, in Cina, ad una città che ha 40 milioni di abitanti. La questione vera è che bisogna dare alla gente la possibilità di sopravvivere. Che i guru dell´economia, i teorici del liberalismo, ci dovrebbero finalmente dire che cosa bisogna fare per dare a tutti la possibilità di sopravvivere. Allora si risolverebbe anche il problema delle città". RENATA MAMBELLI