La Repubblica 23 gennaio 2008, HUGO DIXON, 23 gennaio 2008
Anche la Germania verso il salvataggio di WestLb. La Repubblica 23 gennaio 2008. Come se non bastasse il disdicevole aiuto dello Stato britannico a Northern Rock, ora ci si mette un governo regionale tedesco, che lunedì ha iniettato altri 2 miliardi di euro in WestLB per ripianare le perdite causate da speculazioni sbagliate e investimenti in titoli subprime
Anche la Germania verso il salvataggio di WestLb. La Repubblica 23 gennaio 2008. Come se non bastasse il disdicevole aiuto dello Stato britannico a Northern Rock, ora ci si mette un governo regionale tedesco, che lunedì ha iniettato altri 2 miliardi di euro in WestLB per ripianare le perdite causate da speculazioni sbagliate e investimenti in titoli subprime. Ciononostante, martedì Moody´s ha declassato di cinque punti le emissioni più speculative di WestLB. La decisione risente un po´ del desiderio dell´agenzia di darsi un´immagine più severa dopo la figuraccia fatta con la stretta creditizia, che ha fatto sembrare un colabrodo molti suoi giudizi sulle emissioni subprime. E anche Fitch, nell´ultimo trimestre 2007, ha emesso il quintuplo di giudizi negativi su banche rispetto allo stesso periodo 2006. Ma forse è eccessivo il timore, indicato da Moody´s, che i maggiori azionisti di WestLB (il Land Rheinland-Westphalen e due consorzi di casse di risparmio) siano ormai stufi di iniettare nella banca soldi a fondo perso. Certamente i soci non vedono l´ora di sbarazzarsi di WestLB, come dimostrano le ripetute trattative per fonderla vari concorrenti, ma finora hanno tenuto diligentemente fede al loro ruolo, iniettando 2,5 miliardi di euro nel 2004 e 2005, e non più tardi del mese scorso hanno confermato l´impegno di "mantenerla capitalizzata in misura adeguata". Giustificato o no, il declassamento pone fine alla speranza degli azionisti di WestLB di liberarsene per qualcosa più di un prezzo di svendita, perfino dopo la ricapitalizzazione. Di questi tempi è dura vendere qualsiasi banca se sussiste anche un minimo dubbio sulla solidità dello stato patrimoniale, ma per WestLB l´impresa diventa durissima visto che dopo il deragliamento delle trattative con Lbbw e BayernLB i grandi azionisti hanno ristretto il campo dei pretendenti a Helaba, istituto di Francoforte il cui patrimonio è appena il 60% di quello di WestLB. Mike Verdin [chi sale alla banca mondiale] Il percorso formativo del nuovo responsabile economico della Banca Mondiale, il primo a non provenire dall´Europa o dagli Usa e quasi sconosciuto fuori degli ambienti universitari, è quanto meno schizofrenico. Dopo la laurea in economia politica marxista ottenuta a Pechino, Lin Yifu s´è guadagnato un dottorato presso l´università di Chicago, nota roccaforte dei falchi della conservazione economica. La nomina è un grande successo per la Cina, per anni beneficiaria dei prestiti della Banca Mondiale e ora tra i suoi finanziatori grazie a una spettacolare espansione, ma lo stesso non può dirsi per l´istituzione, visto che Lin è molto meno titolato di alcuni predecessori, tra cui Joseph Stiglitz, poi vincitore del Nobel, e Larry Summers, futuro Segretario al Tesoro Usa. Sembra invece che la nomina di Lin sia più che altro attribuibile al tentativo della Banca Mondiale di tenersi buona la Cina che, grazie alla dotazione di valute pregiate, s´è messa a offrire prestiti in proprio, a tassi più bassi e condizioni meno stringenti, a paesi a volte discriminati dall´Occidente per ragioni politiche. Paesi in cui ovviamente l´influenza cinese sta diventando rilevante. Forse la nomina renderà la Cina più collaborativa, ma potrebbe anche darsi che Lin piloti l´istituzione verso acque più favorevoli ai cinesi, irritando l´Occidente. Alla Cina questo potrebbe non interessare: come dimostra proprio la nomina di Lin, nel mondo il colosso asiatico fa più o meno quello che vuole. HUGO DIXON