La Stampa 21 gennaio 2008, Gianluigi De Marchi, 21 gennaio 2008
Il pil a che serve
il pil,a che serve e come si calcola. La Stampa 21 gennaio 2008. Il Pil, questo sconosciuto. Sempre più lettori hanno chiesto chiarimenti su questo termime e sulle modalità di calcolo. La sigla indica il Prodotto interno lordo, cioè il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo. Quindi, tutto ciò che non è venduto, anche se ha un valore (ad esempio, i prodotti della terra consumati dalla famiglia del contadino) non entra a far parte del calcolo. Si considerano tutti i prodotti, meno quelli venduti illegalmente (per esempio le sigarette di contrabbando). Si considerano solo i prodotti e servizi finali, con esclusione quindi di quelli intermedi (il cuoio usato per le scarpe). Poiché i beni e servizi considerati sono quelli prodotti, non valgono le auto usate vendute da un concessionario, ma soltanto quelle nuove. Ancora più in dettaglio, il pil misura la produzione realizzata in un paese, escludendo quanto fabbricato all’estero da aziende italiane e comprendendo quanto fabbricato in Italia da imprese straniere. Il calcolo del Pil è stato affidato a un ente pubblico, l’Istat, delegato a tutte le rilevazioni statistiche nazionali. Le operazioni sono effettuate dal dipartimento di contabilità nazionale dell’Istat, che utilizza come fonti le statistiche ufficiali su occupazione e consumi, elaborate dall’Istituto stesso e dati esterni provenienti dai vari Ministeri (Industria, Economia). In teoria, per l’industria o l’agricoltura il calcolo sembra semplice: basta prendere il fatturato di tutte le aziende e sottrarre i costi delle materie prime utilizzate, e il valore è pronto. Ma per quanto la metodologia sia "rigorosa" è pur sempre frutto in parte di stime. Si pensi solo al problema della "depurazione" dei vari passaggi di prodotti da un’azienda a un’altra. Un altro punto debole è il cosiddetto "prodotto sommerso", derivante dalle infinite attività che non risultano ufficialmente in quanto frutto di lavoro "in nero". Nonostante questa criticità il pil resta è un indicatore sintetico di enorme rilevanza, sotto il profilo della politica economica. A esso fanno riferimento i governi di tutti i paesi per valutare l’andamento dell’economia, il livello di benessere del paese e le leggi d’indirizzo, come la nostra Finanziaria. Gianluigi De Marchi