Valerio Palmieri, Chi numero 4 30/1/2008, 30 gennaio 2008
Aida Yespica, 25 anni, è cresciuta a Caracas con il padre Jorge: «I miei si sono separati che ero piccola e mia sorella Zulay è uscita di casa presto per sposarsi
Aida Yespica, 25 anni, è cresciuta a Caracas con il padre Jorge: «I miei si sono separati che ero piccola e mia sorella Zulay è uscita di casa presto per sposarsi. Ero ribelle, ho fatto impazzire papà. Volevo fare la modella, girare il mondo, e lui si preoccupava. Per mantenerci lavoravamo entrambi: lui faceva il muratore, io la baby-sitter e la cemeriera. Ma studiavo di nascosto da indossatrice». E’ cresciuta «nelel favelas, un ambiente difficile»: «Mio padre, a un certo punto, ha portato me e mia sorella in una zona più centrale, per farci stare meglio. Ma, quando è morto, io avevo 17 anni e sono rimasta senza casa. Sono andata a vivere da un’amica, di nuovo nelel favelas. E’ stata dura. A volte sentivi degli spari, ti affacciavi alla finestra e vedevi per strada un uomo appena ucciso». E’ venuta in Italia «anche per sfuggire alla malinconia»: «Mi manca mio padre, mi manca tutto di lui».