corriere.it 15 gennaio 2008, 15 gennaio 2008
Gli uomini credono di essere più intelligenti delle donne, ma in realtà sono solo più sicuri di sè
Gli uomini credono di essere più intelligenti delle donne, ma in realtà sono solo più sicuri di sè. Lo sostiene una ricerca britannica dell’University College London, che ha analizzato i risultati di 25 studi sulle differenze tra il quoziente intellettivo maschile e quello femminile. Secondo il professor Adrian Furnham, è emerso un concetto già noto: l’arroganza contraddistingue l’uomo e l’umiltà la donna, dimostrando che la differenza intellettuale tra i due sessi è solo una questione mentale. Stando allo studio, il gentil sesso ritiene che il proprio quoziente intellettivo sia inferiore a quello reale, mentre gli uomini tendono a sopravvalutare il potere della propria materia grigia. Ciò che ha sorpreso il professore è che entrambi i sessi credono che i più intelligenti siano gli uomini: secondo gli intervistati il nonno era più acuto della nonna, il padre più brillante della madre e il figlio più sveglio della figlia. Tra uomini e donne, a detta di Furnham, c’è comunque una differenza intellettuale. Gli uomini sanno orientarsi meglio, guidano bene e sono bravi con la matematica e i numeri in generale. Le donne, al contrario, emergono per l’intelligenza correlata alla sfera emotiva, sviluppano un ampio vocabolario prima degli uomini, usano costruzioni linguistiche complesse e leggono con più attenzione. Infine sembra che gli uomini e le donne abbiamo la stessa quantità di quoziente intellettivo, solo che tra i primi è mal distribuita: ci sono uomini molto stupidi e altri molto intelligenti mentre tra le donne l’intelligenza sarebbe omogeneamente ripartita.