Corriere della sera 21 gennaio 2008, Paolo Mazzanti, 21 gennaio 2008
DEBITO PUBBLICO
DEBITO PUBBLICO-La riduzione. Corriere della sera 21 gennaio 2008. Caro Romano, sono il neopresidente dell’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico (Ardep) creata nel 1993 insieme a un gruppo di «volontari fiscali» dal pedagogista Luciano Corradini (oggi presidente onorario) che avevano proprio lo scopo di «dare un decisivo colpo di scalpello» al debito, come ha scritto in una sua risposta. Partendo dal presupposto che il debito è cresciuto per responsabilità collettiva della nostra generazione (che oggi ha 50-70 anni) e dunque tocca a noi ridurlo per evitare che siano i nostri figli e nipoti a pagarne le conseguenze. Ovviamente i maggiori responsabili sono stati i politici e dunque è giusto che siano loro a contribuire di più, riducendosi posti e prebende (sacrosanta la proposta Dini di abolire le ormai inutili Province). Ma anche tanti «semplici» cittadini hanno contribuito: evasori fiscali, corrotti e corruttori, dipendenti pubblici non proprio stakanovisti, appaltatori non sempre onesti, fino ai baby pensionati, che ricevono dall’Inps (cioè dallo Stato) molto più di ciò che hanno versato in contributi. Per tutti costoro esiste uno strumento per «ravvedersi» e contribuire a ridurre il debito: il Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, dotato del conto corrente postale n. 19551001 (intestato: Tesoreria Prov. Stato, sez. Roma, Dir. Gen. Tesoro, servizio I div. III, via XX Settembre 97, 00187 Roma, causale: capo X ct 3330), al quale chiunque può versare avendo la certezza che i suoi soldi non alimenteranno nuova spesa, ma ridurranno il debito. Siamo inguaribili sognatori? Può darsi, ma senza un sussulto di senso civico, sarà molto difficile «scalpellare» il debito. Lei che ne dice? Paolo Mazzanti Presidente Ardep Roma La vostra è una bella iniziativa. So che fra il 1994 e il 2000 avete raccolto 45 milioni di lire (una goccia nell’oceano, purtroppo) e che siete pronti a ripartire con una nuova campagna d’informazione. Auguri.