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 2008  gennaio 19 Sabato calendario

Stretta di liquidità sulle banche italiane

Stretta di liquidità sulle banche italiane. La Repubblica 19 gennaio 2008. MILANO - Un tempo esistevano le cartolarizzazioni. Ora lo tsunami dei mutui subprime le ha letteralmente cancellate. Nel 2006 tra Europa e Stati Uniti il mercato valeva qualcosa come 1.200 miliardi di dollari, mentre per il 2007 le stime non si spingono oltre gli 800 miliardi. Ma il dato più significativo che fa prevedere un futuro tutt´altro che roseo è quello relativo al quarto trimestre dell´anno appena concluso, durante il quale le cartolarizzazioni non sono andate oltre i 90 miliardi. Le previsioni per il 2008 di uno dei principali player del settore, l´inglese Barclays Capital, parlano di una contrazione delle emissioni in Europa del 43% e negli Stati Uniti del 39%. Il che significa dimezzare le fonti di finanziamento del sistema bancario, lasciando presagire una crisi di liquidità per molti istituti di credito. La stessa Banca centrale europea, consapevole della difficile situazione, ha allentato le regole per accedere ai suoi prestiti. Da inizio anno, infatti, è possibile ricevere finanziamenti dalla Bce non solo offrendo a garanzia titoli di Stato o altri titoli equiparati, ma anche Abs (asset backed securities) e portafogli di impieghi con particolari caratteristiche, come lo sono per esempio i finanziamenti al settore pubblico. Gli altri canali per finanziare i nuovi impieghi restano i prestiti interbancari e la raccolta diretta. E chi si trova in difficoltà prova anche a vendere qualche asset pregiato. Nelle sale operative londinesi delle grandi banche internazionali attive sul mercato dei finanziamenti iniziano a circolare voci incontrollate di istituti in difficoltà. Emissioni che vengono annunciate, ma che poi non vanno in porto. Operazioni testate tra gli operatori e subito ritirate non appena sorgono le prime difficoltà. Chi ha avuto sentore dell´avvicinarsi della crisi, ha cercato di coprirsi dai rischi, giocando d´anticipo. La Popolare di Vicenza, guidata dal nuovo amministratore delegato Divo Gronchi, ha piazzato a dicembre un´emissione subordinata di primo livello da 200 milioni di euro, pagando un tasso superiore al 6%. Un´operazione che due mesi fa è stata giudicata costosa, ma che ora garantisce alla banca la linfa necessaria per sostenere le proprie attività. Il Banco Popolare, invece, aveva in progetto per la seconda metà del 2007 una cartolarizzazione da un miliardo di euro, che non è stata nemmeno lanciata per le avverse condizioni del mercato. La banca ha preferito piazzare a metà ottobre tra gli investitori istituzionali un´obbligazione senior sempre da un miliardo di euro della durata di tre anni, pagando un tasso d´interesse di 38 centesimi sopra l´Euribor. Non più tardi dello scorso dicembre, anche una controllata del Banco Popolare, Italease, non potendo accedere ai tradizionali canali di finanziamento, ha dovuto ricorrere a un´innovativa operazione di finanza strutturata curata da Abn Amro. La banca olandese, in attesa che il mercato delle cartolarizzazioni torni ad essere più accessibile, si è offerta di garantire per sei mesi un prestito ponte a Italease. Nel caso la cartolarizzazione non andasse in porto, Italease ricomprerà lei stessa i titoli e in parte li riutilizzerà come garanzie per accedere alle aste indette da Banca d´Italia. WALTER GALBIATI