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 2008  gennaio 17 Giovedì calendario

CHI  MONNA LISA Risolto il mistero della Gioconda

CHI MONNA LISA Risolto il mistero della Gioconda. Libero 17 gennaio 2008. Sarebbe stato risolto una volta per tutte il mistero dell’identità della donna ritratta da Leonardo nella sua opera più famosa, la "Giocon da" conservata a Parigi (museo del Louvre). In un articolo del quotidiano spagnolo El Pais, di qualche giorno fa, si annunciava il ritrovamento, da parte di alcuni studiosi tedeschi dell’università di Heidelberg, di un documento decisivo. Documento, ieri reso noto, che sembra confermare in pieno la identificazione tradizionale. Monna Lisa sarebbe quindi la fiorentina Lisa Gherardini del Giocondo, come indicato già nella "Vita" di Leonardo dall’artista del Rinascimento Giorgio Vasari. La testimonianza di quest’ul timo è stata però messa in discussione più volte, poiché la descrizione del quadro da lui effettuata non sembra corrispondere del tutto, in certi particolari, al dipinto conservato al Louvre. Tra le ipotesi più singolari avanzate dai ricercatori, c’era anche quella che Leonardo avesse realizzato una sorta di ritratto idealizzato di se stesso. Ma di volta in volta sono state avanzate le tesi più diverse, e Monna Lisa è diventata una favorita di Giuliano de’ Medici, il fratello di Papa Leone X; Caterina Sforza di Lorenzo di Credi (raffigurata anche nel celebre ritratto della "Dama coi gelsomini"); Bianca Sforza, primogenita di Ludovico il Moro (avvelenata nel 1496). Le carte di Heidelberg La scoperta tedesca riguarda in realtà un libro appartenuto a un funzionario del Comune fiorentino, Agostino Vespucci, il quale ha annotato nei margini che Leonardo paragonato al greco Apelle in quel momento stava lavorando su tre quadri contemporaneamente, uno dei quali, intitolato "La Gioconda", era il ritratto di Lisa del Giocondo. Ieri è stata diffusa l’imma gine del documento: è una copia delle lettere di Cicerone, rinvenuta da Armin Schlechter nella biblioteca di Heidelberg. Nel margine destro, Vespucci, amico di Leonardo, annota le opere alle quali sta lavorando il grande artista. Sono tre. Una è il ritratto di Lisa del Giocondo. Vespucci pone anche una data: ottobre 1503. Intervistato dalla Reuters, Schlechter ha dichiarato: «Questa è la più antica menzione del capolavoro di Leonardo. Vespucci nomina espressamente Lisa del Giocondo, moglie di Francesco del Giocondo, ricco mercante di Firenze». Fino a ieri, la citazione più antica della «Joconda» era datata 1525. Era inclusa in un elenco dei beni appartenenti a Gian Giacomo Caprotti detto "Salai", fedele allievo di Leonardo che seguì il maestro in Francia. Di fatto la scoperta conferma l’interpretazione tradizionale più volte messa in discussione negli ultimi decenni. «In un certo senso - prosegue l’esperto - non c’è nulla di nuovo. Gli studi più convincenti hanno sempre indicato in Lisa Gherardini il soggetto del quadro. E in molti hanno suggerito, come data del dipinto, i primissimi anni del Cinquecento. Questa testimonianza però taglia la testa al toro». Schlechter afferma di aver trovato le note due anni fa. Sfogliando il catalogo della biblioteca, era rimasto colpito dalla descrizione di quel volume che in pochi sembravano aver consultato. Le ipotesi di Pallanti Di recente lo studioso fiorentino Giuseppe Pallanti, ripartendo dalla testimonianza del Vasari, aveva già avanzato con decisione il nome di Monna Lisa Gherardini. La Gherardini era una dama proveniente dalla piccola nobiltà rurale, vissuta a cavallo di Quattro e Cinquecento. Come seconda moglie, andò in sposa a a Francesco Bartolomeo del Giocondo (da cui il nome di "Gioconda"). Secondo Pallanti, le carte conservate all’Archivio di Firenze consentono di stabilire la data di morte di monna Lisa, la quale dovrebbe essere scomparsa nel capoluogo toscano il 15 luglio 1542, a 63 anni. Sarebbe stata sepolta nel convento di Sant’Orsola. Dunque Vasari aveva ragione, e gli studiosi sono tornati al punto di partenza. Il mistero dell’identità della Gioconda è stato risolto. Invece il segreto del suo enigmatico sorriso sembra destinato a non essere mai svelato. Foto: SORRISO ENIGMATICO La Gioconda ritratta da Leonardo da Vinci (1452-1519). Si tratta di un dipinto a olio su legno di pioppo. Da secoli ci si interroga sulla sua identità LA VICENDA L’OPERA La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un’opera di Leonardo da Vinci che mostra una donna con espressione pensierosa. esposta al Museo del Louvre di Parigi IL DOCUMENTO Il quotidiano spagnolo El Pais aveva annunciato qualche giorno fa il ritrovamento di un documento che avrebbe risolto la disputa sull’identità della Gioconda. Ieri la scoperta è stata resa nota. Essa consiste in una copia delle lettere di Cicerone su cui un funzionario dell’allora Comune fiorentino, Agostino Vespucci, scrisse che Leonardo stava lavorando a un ritratto di Lisa del Giocondo, segnando la data: ottobre 1503 (nella foto, le annotazioni a mano). Il ritrovamento è stato effettuato da Armin Schlechter nella biblioteca dell’università di Heidelberg. Esso avvalora l’ipotesi dello studioso fiorentino Giuseppe Pallanti, che aveva indicato il nome di Monna Lisa Gherardini del Giocondo, come era già scritto nella "Vita di Leonardo" dell’artista rinascimentale Giorgio Vasari. ALESSANDRO GNOCCHI