La Repubblica 15 gennaio 2008, Mario Reggio, 15 gennaio 2008
Assenze da malattia pubblico batte privato per quattro a uno. La Repubblica 15 gennaio 2008. ROMA - Più di 125 milioni di giornate di lavoro perse per malattia
Assenze da malattia pubblico batte privato per quattro a uno. La Repubblica 15 gennaio 2008. ROMA - Più di 125 milioni di giornate di lavoro perse per malattia. Quasi equamente distribuite tra dipendenti pubblici e lavoratori assunti da aziende private. Con una grande differenza: quelli pubblici sono 3 milioni e seicentomila, contro quasi 15 milioni di dipendenti privati. Poco più di 4 giorni di malattia per i privati nel 2006, 18 in media l´anno per quelli pubblici nel 2005. E la stragrande maggioranza dei certificati medici non superano la settimana. Negli ultimi mesi la polemica sulle "malattie di comodo" è stata alimentata da numerosi fatti di cronaca. Tra questi l´insegnante che spediva i certificati da un´amena località del centro America. La docente è stata licenziata. L´ultimo caso risale a pochi giorni fa: la donna giudice che era in malattia per seri problemi alla schiena e scoperta mentre partecipava ad una regata velica. Il dibattito su come fare per ridurre i certificati "compiacenti" si riaccende. «Credo sia giunto il momento di iniziare una sperimentazione, anche solo a livello aziendale, - suggerisce il giuslavorista Pietro Ichino - ripristinando almeno in parte la franchigia sui primi tre giorni di malattia, distribuendo i soldi risparmiati a tutti i lavoratori. Nel mio libro "A cosa serve il sindacato", dimostro dati alla mano che ci guadagnerebbero tutti, salvo gli assenteisti. In Inghilterra da quando è stato introdotto questo procedimento l´assenteismo si è dimezzato». Polemica la reazione di Michele Gentile, coordinatore della Funzione Pubblica Cgil: «Nel contratto nazionale dei dipendenti statali c´è una voce che si chiama "indennità di amministrazione", legata alle presenze. Ogni giorno di assenza equivale ad una decurtazione dell´indennità. Quindi il meccanismo già esiste. Poche settimane fa il ministro della Funzione Pubblica ha firmato una direttiva che sollecita ad intensificare le visite fiscali - prosegue Gentile - il sindacato non vuol proteggere chi commette abusi e la falsa malattia è un abuso che attiene la dimensione penale. Anche il "tormentone" del dipendente pubblico assenteista deve finire. I dati della Ragioneria generale dello Stato parlano chiaro: dal 2003 al 2006 le assenze sono in calo costante. Nell´ultima rilevazione la Ragioneria ha sezionato i dati e la media dei giorni di malattia è scesa a 10 e mezzo l´anno per dipendente». Nell´attesa l´Inps continua a pagare le aziende dopo il terzo giorno d´assenza per malattia. Ma questo vale per il settore privato. Nel pubblico impiego, invece, è l´amministrazione a sostenere i costi. Anche il sistema di consegna dei certificati medici è antidiluviano. Il dipendente deve consegnare al più vicino ufficio dell´Inps o spedire per raccomandata con ricevuta di ritorno il certificato medico entro due giorni dal rilascio da parte del medico. «Abbiamo cercato di razionalizzare il sistema - afferma un dirigente dell´Inps - chiedendo ai medici di spedire i certificati via internet, ma non c´è stato nulla da fare. Ci hanno chiesto di sostenere i costi del servizio, poi hanno invocato il diritto alla privacy per i pazienti». MARIO REGGIO