La Repubblica 15 gennaio 2008, Vincenzo Visco, 15 gennaio 2008
La mia lotta all´evasione
La mia lotta all´evasione. La repubblica 15 gennaio 2008. Caro direttore, nell´intervista pubblicata domenica da Repubblica l´onorevole Tremonti si è lanciato in alcune affermazioni decisamente azzardate. Naturalmente ciascuno è libero di pensarla come vuole, ma i dati della realtà dovrebbero essere rispettati, non piegati alle proprie esigenze o ai propri desideri. La lotta all´evasione fiscale. L´onorevole Tremonti afferma che il frutto della lotta all´evasione fiscale è pari a 3-4 miliardi di euro. Non so dove abbia preso questo dato. La relazione presentata dal governo al Parlamento è pubblica e su questo tema chiara e definitiva. Nei due anni, 2006 e 2007, tolti i proventi degli incassi derivanti dalle misure una tantum decisi dal governo precedente, tolti i proventi delle entrate fiscali legate alla crescita dell´economia, tolti i proventi di entrate collegate a norme precise varate dal governo Prodi, restano oltre 20 miliardi di euro che vanno ascritti a recupero di imponibile evaso. Ciò è scritto, spiegato e provato nella relazione. Capisco che per Tremonti questo dato sia difficile da accettare, ma dovrebbe farsene una ragione, come dimostrano anche gli attestati di Standard&Poor´s, dell´Economist, dell´Ocse, del Fmi. Il caso di Valentino Rossi. Tremonti si appropria dell´intervento compiuto nei confronti di Valentino Rossi. Anche in questo caso non si capisce bene se è desiderio o travisamento della realtà. Or bene ecco che cosa è accaduto. Valentino Rossi ha assunto la residenza a Londra a decorrere dal 15 marzo 2000. La notizia emerse in un´intervista a "Il Venerdì" di Repubblica nella primavera del 2000. Furono immediatamente interessati i competenti uffici del Dipartimento delle Entrate. Negli anni 2003 e 2004, anni del governo Berlusconi, sono pervenute le prime risposte da parte delle Autorità estere coinvolte, ma a quanto pare senza che ne derivasse un esito concreto dal punto di vista operativo. Le attività istruttorie per acquisire elementi utili a dimostrare l´effettivo domicilio fiscale in Italia e a quantificare l´ammontare dei redditi non dichiarati in Italia sono state effettuate nel 2006 e nel 2007, sotto il governo Prodi. La crescita economica. vero che anche in altri paesi europei le entrate sono cresciute rispetto all´andamento dell´economia. Ma ciò è avvenuto nel 2006 in una misura largamente inferiore a quella che ha riguardato l´Italia. Non solo. Il vero balzo in avanti le entrate lo hanno fatto in Italia con una crescita del gettito dell´Iva sugli scambi interni, più che doppia rispetto a quella nominale dell´economia. E questo non è avvenuto in alcun altro paese europeo. Nel 2007 l´andamento positivo delle entrate è proseguito, anche se per quanto riguarda le entrate relative all´Iva alle importazioni c´è stato un rallentamento dovuto alla mitezza dell´inverno scorso e quindi alle minori importazioni di prodotti energetici. I conti pubblici del centrodestra e del centrosinistra. Nei cinque anni del governo Berlusconi la spesa corrente è cresciuta di oltre due punti di Pil (pari a circa 30-35 miliardi di euro l´anno). Le entrate sono diminuite, ma non perché siano state abbassate complessivamente le tasse: dal 2001 al 2006 i provvedimenti fiscali del governo Berlusconi sono stati 227. Alcuni sono andati a ridurre le imposte, molti altri ad aumentarle. Mettendo insieme i conti allegati dallo stesso governo Berlusconi ai provvedimenti fiscali presentati in Parlamento, emerge che doveva verificarsi una sostanziale tenuta del gettito fiscale. Il gettito è invece calato per oltre un punto di Pil. Perché? L´interpretazione più accreditata riguarda il ruolo dei diversi e successivi condoni, scudo fiscale, allentamento dei controlli, dichiarazioni a copertura politica dell´evasione fiscale: in attesa di ulteriori colpi di spugna, i contribuenti hanno creduto bene di aggiustare i propri conti. Tornato al governo il centrosinistra, i contribuenti hanno evidentemente deciso di comportarsi diversamente. Tremonti ora può dichiarare ciò che vuole, ma i fatti, come si suol dire, hanno la testa dura. VINCENZO VISCO